Crocifissione di Cristo con la Madonna, San Giovanni Evangelista e Santa Maria Maddalena

dipinto,

Colori scuri. Al di sopra della Crocifissione, entro due clipei nella cornice architettonica, sono Gabriele e la Vergine Annunciata a mezzo busto, infine un'iscrizione e lo stemma del vescovo Marliani. Due alte colonne dipinte con capitelli corinzi vanno a sostenere la trabeazione a conchiglie alla base del registro superiore

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • AMBITO CULTURALE Ambito Piacentino-lombardo
  • LOCALIZZAZIONE Fiorenzuola d'Arda (PC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo Augusta Ghidiglia Quintavalle questa scena è assai vicina a quella del medesimo soggetto dipinta dal bergamasco Giacomo Borlone nell'Oratorio di S. Bernardino dei disciplinati a Clusone (cfr. Mazzini, 1965, pp.463-465). L'impianto compositivi e le figure qui appaiono però secondo Frabetti (precedente schedatura) più evolute in senso rinascimentale (si vedano, quale lontano referente, mediato attraverso la cultura provinciale del nostro anonimo pittore, gli orientamenti giovanili del Mantegna). Mentre la Quintavalle propendeva a considerare il ciclo eseguito in due tempi, nel 1493 gli affreschi dei ranghi superiori (compresi quelli frammentari) e qualche anno dopo i "Miracoli di S. Fiorenzo" e le "Storie della Vergine", più recentemente la critica ha preferito considerarli esito di un'unica campagna esecutiva e maestranza: C. Longeri (1997) sottolinea la compresenza di un retaggio tardogotico (il rincorrersi dei manti, la presentazione frontale dei santi e la resa miniaturistica dei particolari) e stilemi rinascimentali (la salda volumetria cui aspirano alcuni personaggi, le curiose architetture, l'inserimento di personaggi vestiti alla moderna, le figure dei committenti indagati con attenzione ritrattistica) in un linguaggio padano che pare riconducibile ad un maestro "locale, con una pratica artigianale avviata nella periferia meridionale del Ducato" milanese, pittore ignoto allo stato attuale della ricerca, ma attivo in zona anche a Gossolengo, con affreschi nella Cappella del castello. Anche P. Ceschi Lavagetto (1997) riconosce nei dipinti di Fiorenzuola l'impronta di un'unica personalità, presumibilmente formatasi in loco, nonostante sia possibile rilevare in essi alcune diversità di intonazione legate alla presenza di aiuti.Al di sopra di questa Crocifissione, che domina il registro mediano degli affreschi, è un'iscrizione dipinta di notevole valore documentario relativa alle vicende storiche della chiesa: ricorda infatti quelli che furono i promotori della ricostruzione dell'edificio, avviata in primo luogo dal vescovo di Piacenza Fabrizio Marliani (che pose la prima pietra nel 1485), nonchè promosaa dal Capitolo e dalla comunità di Fiorenzuola sotto la guida dell'arciprete, dapprima Antonio Ricci e dal 1487 Jacobo Anguissola
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800112994
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Parma e Piacenza
  • ENTE SCHEDATORE S36 (L. 145/92)
  • DATA DI COMPILAZIONE 1980
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1997
    2006
  • ISCRIZIONI 1493 TEMPORE REV.MI FABRIZI/ MARLIANI EPISCOPI PIACENTINI ET DUCALIS/ CONSILIARII / VENERABILES DD. ARCHIPRESBITER CAPITULI / ET CAPITULUM AC UNIVERSITAS TEMPLUM HOC A FUNDAMENTIS EREXERUNT - nel margine superiore dell'affresco - caratteri gotici - a pennello - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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