Sant'Antonino presenta il donatore con tre figli
dipinto,
ca 1492 - ca 1493
Dipinto murale
- OGGETTO dipinto
- AMBITO CULTURALE Ambito Piacentino-lombardo
- LOCALIZZAZIONE Fiorenzuola d'Arda (PC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE A. Ghidiglia Quintavalle (1969, pp.37-38) definisce le quattro scene laterali alla Crocifissione "più vive ed interessanti" rispetto ad essa ed assimila la resa realistica dei personaggi che le anima alla vivacità dei devoti nelle lunette superiori. Per quanto riguarda lo sfondo architettonico delle scene in cui i donatori guidati da Sant'Antonino e Santa Giustina si inginocchiano davanti al Crocifisso, il soffitto cassettonato va associato secondo la Quintavalle (ibidem) a quello del frammento di affresco nella zona sinistra del presbiterio. Questo tipo di soffitto è simile a quello dipinto da Giacomo Borlone nell'affresco raffigurante "Le nozze di Cana" a Clusone (Mazzini 1965, tav.203). Mentre la studiosa propendeva a considerare il ciclo eseguito in due tempi, nel 1493 gli affreschi dei ranghi superiori (compresi quelli frammentari) e qualche anno dopo i "Miracoli di S. Fiorenzo" e le "Storie della Vergine", più recentemente la critica ha preferito considerarli esito di un'unica campagna esecutiva e maestranza: C. Longeri (1997) sottolinea la compresenza di un retaggio tardogotico (il rincorrersi dei manti, la presentazione frontale dei santi e la resa miniaturistica dei particolari) e stilemi rinascimentali (la salda volumetria cui aspirano alcuni personaggi, le curiose architetture, l'inserimento di personaggi vestiti alla moderna, le figure dei committenti indagati con attenzione ritrattistica) in un linguaggio padano che pare riconducibile ad un maestro "locale, con una pratica artigianale avviata nella periferia meridionale del Ducato" milanese, pittore ignoto allo stato attuale della ricerca, ma attivo in zona anche a Gossolengo, con affreschi nella Cappella del castello. Anche P. Ceschi Lavagetto (1997) riconosce nei dipinti di Fiorenzuola l'impronta di un'unica personalità, presumibilmente formatasi in loco, nonostante sia possibile rilevare in essi alcune diversità di intonazione legate alla presenza di aiuti.Come afferma C. Longeri (p.36), la raffigurazione dei donatori più prestigiosi del ciclo, con i personaggi genuflessi in rigida sequenza, attinge al repertorio della ritrattistica ufficiale lombarda e si caratterizza per la cura descrittiva dell'abbigliamento, che sembra individuare una nobiltà di provincia lontana dallo sfarzo della corte sforzesca ma comunque sufficientemente aggiornata. L'identità del gruppo familiare non è certa, anche se Ghizzoni ha inteso riconoscervi Rolando e Laura Pallavicino con i figli, dal momento che vi è una discordanza tra il numero dei figli indicati dalle fonti e quelli effigiati nell'affresco
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800112980A
- ENTE SCHEDATORE S36 (L. 145/92)
- DATA DI COMPILAZIONE 1980
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DATA DI AGGIORNAMENTO
1997
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0