pala Felicini o del gioiello. Madonna col Bambino in trono tra i Santi Agostino, Francesco, Giovanni Battista, Procolo, Sebastiano, Monica, il donatore Bartolomeo Felicini e un angelo suonatore
pala d'altare,
ca 1490 - ca 1490
Raibolini Francesco Detto Francesco Francia (1450 Ca./ 1517)
1450 ca./ 1517
Personaggi: Madonna; Gesù Bambino; San Giovanni Battista; Santa Monica; Sant'Agostino; San Francesco d'Assisi; San Procolo; San Sebastiano. Figure maschili: donatore; Figure: angeli
- OGGETTO pala d'altare
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MISURE
Altezza: 189
Larghezza: 164
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ATTRIBUZIONI
Raibolini Francesco Detto Francesco Francia (1450 Ca./ 1517): esecutore
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca Nazionale di Bologna
- LOCALIZZAZIONE Noviziato di S. Ignazio
- INDIRIZZO Via Belle Arti, 56, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE dalla cappela Felicini - l'ultima nella navata destra - della chiesa bolognese di S.Maria della Misericordia, il dipinto è giunto, assieme alla cimasa (n.cat.00064667) e alle tre tavolette che formavano la predella (S.Francesco riceve le stigmate, ora in collezione privata; Natività, al museo di Glasgow dal 1854; Battesimo di Cristo, presso la Fondazione Calouste Gulbenkian di Lisbona dal 1939), nella pinacoteca bolognese in seguito alle soppressioni napoleoniche (1799). L'opera fu eseguita verosimilmente nel 1490, come per primo inicava Vasari (1550 e 1568), e l'attuale data 1494 sembra essere il frutto di un rimaneggiamento (ai tempi di Calvi, 1812, l'anno non era visibile nell'iscrizione poichè sarebbe stato cancellato "da mano indiscreta con la punta di un coltello rasato"). D'altra parte sia la vicenda relativa alla cimasa (si veda la scheda n.cat.00064667) che le indagini effettuate (se ne veda il puntuale resoconto in Rossi Manaresi, 1971), hanno dimostrato che il quadro aveva subito ab antiquo gravi danni manifestatisi con estese cadute di materia pittorica, così in seguito fu restaurato e aggiornato dallo stesso Francia dopo circa vent'anni dalla prima stesura, come dichiarano i dati stilistici: su uno schema compositivo arcaico sono state infatti sovrapposte aggiunte e ridipinture che ne rendono più addolcita la lettura stilistica. Sostegno storico a queste ipotesi sono le notizie rese note da Raule (1961) che testimoniano come il 13 novembre 1510 venne emanato un breve in cui si approvavano le concessioni di numerose esenzioni di gabelle ai padri agostiniani della Misericordia per i lavori eseguiti in chiesa, gravemente danneggiata. Ciò si può ricollegare ai numerosi terremoti che avevano colpito Bologna all'inizio del secolo, ma ulteriori danni poterono aggiungersi nel 1511, durante i tumulti che seguirono il tentativo di rientro in città dei Bentivoglio: in quell'occasione fu infatti gravemente colpita soprattutto la navata meridionale del tempio. Le tre tavolette della predella andarono disperse dopo il 1812 e sei anni erano a Roma, presso Felice Cartoni, per prendere poi strade differenti: nel 1927 D.Von Hadeln le riconobbe come facenti parte della pala Felicini
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800064668
- NUMERO D'INVENTARIO 583
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Pinacoteca Nazionale di Bologna e Palazzo Pepoli Campogrande
- ENTE SCHEDATORE Regione Emilia Romagna
- DATA DI COMPILAZIONE 2001
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DATA DI AGGIORNAMENTO
Giuliani
- ISCRIZIONI in un cartellino in basso, al centro - OPVS FRANCIAE AVRIFICIS MCCCCXXXXIIII - lettere capitali - a pennello -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0