Narciso alla fonte

dipinto,

Il dipinto raffigura un ragazzo che si specchia, con alle spalle una fonte: Narciso. Il fondo è scuro, la veste marrone. Cornice in legno dorato e intagliato a grandi foglie. Alla tela è stata aggiunta, in basso, una fascia orizzontale in legno, probabilmente per adeguarla alla cornice

  • OGGETTO dipinto
  • AMBITO CULTURALE Ambito Emiliano
  • ATTRIBUZIONI Resani Arcangelo (attribuito): pittore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE palazzo Prati Savorelli
  • INDIRIZZO corso Armando Diaz, 49, Forlì (FC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE "Alla tela venne sottoposta un'aggiunta per adattare il dipinto ad una cornice più grande. Senza tradizione, sembra potersi riconoscere nel San Giovannino o Pastore ricordato negli inventari dell'Istituto Prati, mentre il soggetto del dipinto, raffigurante un ragazzo che si specchia con alle spalle una fonte, è più facilmente Narciso. L'argomento letterario e colto diviene qui pretesto di genere, entro la tradizione ancora secentesca delle bambocciate e delle scene con animali, e l'inserto animalistico, insolito al tema, è certamente voluto dall'anonimo pittore. I caratteri stilistici sembrano indicare un buon animalista emiliano degli inizi del secolo XVIII, nel raggio del Crespi; riscontriamo tuttavia anche ricordi veneti e in particolare del Fetti, specie nella stesura della manica" (Ferriani D. 1980). A queste considerazioni si deve aggiungere che Marzocchi (1986) assegna ad Arcangelo Resani l’esecuzione del dipinto, collocandolo attorno al 1723, durante il soggiorno forlivese. Attribuzione ribadita da Mazza che sottolinea la coerenza delle immagini a mezza figura, come in questo “Pastorello con capra alla fonte” (2004, p. 184). Nella “stesura magra” e nelle “tonalità cinerine” delle opere dei primi anni venti, vengono inoltre percepiti “riverberi neoveneti con evidenti rimandi crespiani, non solo nella contrastata luminosità ma nel trattamento stesso delle fisionomie, divenute più sfumate e indefinite rispetto alla produzione anteriore” (Palloni 2016). Solo per completezza di informazione, nell’anonima “Nota di quadri che meritano restauro, e nomi degli autori”, contenuta nel fascicolo dedicato agli inventari ottocenteschi del patrimonio artistico Savorelli Prati, viene citato “Ragazzo con pecora. Del Gamberini”. Probabilmente il riferimento è al bolognese Giuseppe Gambarini (1680-1725), attivo presso la bottega di Lorenzo Pasinelli, prima di passare a quella di Benedetto Gennari, dove si specializza nella pittura di genere, avvicinandosi alla lezione di G.M. Crespi
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800052289
  • NUMERO D'INVENTARIO 189
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 1992
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
    2022
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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