Misteri del Rosario
dipinto,
ca 1597 - ca 1598
Ludovico Carracci
1555/ 1619
Bartolomeo Cesi
1556/ 1629
Lavinia Fontana
1552/ 1614
Lucio Massari
1569/ 1633
Calvaert Denys Detto Dionisio Fiammingo
1540 ca./ 1619
Alessandro Tiarini (attribuito)
1577/ 1668
Giacomo Cavedoni (attribuito)
1577/ 1660
Reni Guido (attribuito)
1575-1642
Francesco Albani (attribuito)
1578/ 1660
Dipinto ad olio su tela
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tela/ pittura a olio
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ATTRIBUZIONI
Ludovico Carracci: esecutore
Bartolomeo Cesi
Lavinia Fontana
Lucio Massari
Calvaert Denys Detto Dionisio Fiammingo
Alessandro Tiarini (attribuito)
Giacomo Cavedoni (attribuito)
Reni Guido (attribuito)
Francesco Albani (attribuito)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Basilica di S. Domenico
- INDIRIZZO piazza S. Domenico, 13, Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Le quindici tele con i "Misteri del Rosario" decorano l'ancona della cappella Guidotti al cui centro è una statua devozionale in stucco della Madonna con il Bambino. Gli autori dei dipinti furono i pittori più rappresentativi della cultura bolognese a cavallo tra XVI e XVII secolo. L'individuazione della paternità di ogni opera ha impiegato la critica per lungo tempo e solo recentemente si è arrivati a definire con una qualche certezza l'elenco degli artisti che parteciparono all'impresa decorativa, circoscrivendo l'impegno di ognuno ad una o più delle piccole scene. Scaglietti Kelescian (1988) ha recentemente ripercorso le tappe fondamentali della vicenda critica a partire dalla notizia storica della costruzione della cappella, avvenuta nel 1592 grazie anche alla volontà della Confraternita del Rosario che commissionò il lavoro all'architetto Floriano Ambrosini. Malvasia (1686), per l'esecuzione dei quindici misteri, fornisce una data, il 1612, che per lungo tempo è stata considerata quella esatta. Solo nel 1960, quando venne pubblicato un documento d'archivio datato 1601, da cui risultava già avvenuta l'esecuzione delle quindici telette, si rinfrancò un'ipotesi già espressa da Carlo Volpe che, su base stilistica, retrodatava l'impresa alla fine del nono decennio del Cinquecento, tra il 1597 e il 1598. Il Cinquecento si chiude, quindi, con un'impresa d'"équipe" che ben definisce gli orientamenti stilistici esistenti e prefigura le possibilità della pittura bolognese
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800051401
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Bologna Ferrara Forli'-Cesena Ravenna e Rimini
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Bologna Ferrara Forli'-Cesena Ravenna e Rimini
- DATA DI COMPILAZIONE 1996
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0