Concezione del Battista

dipinto, post 1551 - ante 1553

La scena si svolge all'interno di un'imponente architettura di cui s'intravedono le colonne ed una serie di gradini in primo piano, che sembrano raccordare lo spazio illusionistico del dipinto con quello reale della cappella. In alto, seduto su un trono di nubi è Dio Padre, circondato da figure di nudi; al centro è una figura maschile avvolta in un ampio panneggio che col proprio corpo funge da raccordo tra la scena celeste e quella terrena. Egli con gesto fortemente plastico, indica una donna, la quale, col capo rivolto al cielo, allarga le braccia, in segno d'accettazione della volontà divina. Sullo sfondo è una moltitudine di personaggi mentre in primo piano a destra, un vecchi appoggiato ad un bastone ed un giovane, sembrano indifferenti alla straordinarietà dell'avvenimento

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura
  • MISURE Altezza: 400
    Larghezza: 300
  • ATTRIBUZIONI Tibaldi Pellegrino (1527/ 1596): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Basilica di S. Giacomo Maggiore
  • INDIRIZZO piazza Rossini, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Nella storiografia dell'arte a partire da tempi quasi coevi alla loro esecuzione, gli affreschi di Tibaldi lasciano una traccia profonda. Sia Lamo (1560)e Malvasia (1686), che Lanzi (1823), ne parlano in termini elogiativi in cui è chiaro come la particolarità stilistica di Tibaldi, quel mescolare elementi culturalmente romani secondo un gusto padano per l'elemento naturale ed il grottesco, viene considerato come uno dei dati fondanti di una nuova civiltà figurativa. Non a caso Malvasia segnala gli affreschi della cappella Poggi come "il maggior studio de gli stessi Carracci". In realtà l'esuberanza pittorico-decorativa di Tibaldi, che si era dispiegata in massimo grado nelle sale del vicino Palazzo Poggi, trova in San Giacomo una recuperata severità d'impianto, una più intensa vicinanza con la cultura romana degli anni 40/ 50. Con Burckardt (1856) s'affaccia per la prima volta l'ipotesi che la scelta dell'iconografia inusuale della "Concezione del Battista", funzioni come una grande macchina simbolica. Recentemente Wuinckelmann (1994) riprendendo il suggerimento di Burckardt, interpreta l'affresco di Tibaldi con una chiave teologica ben precisa. Come puntualizza anche Fortunati (1994) "il tema centrale del piano iconografico è la nuova nascita dello Spirito annunciata dal Battista". Secondo questo progetto interpretativo la figura del messaggero divino (che secondo l'iconografia tradizionale, è l'angelo che annuncia ad Elisabetta che sarà presto madre), altri non è se non lo Spirito Santo che infonde di se stesso la Chiesa; la donna che allatta in primo piano raffigura la Caritas mentre l'uomo barbuto appoggiato al bastone è simbolo del Vecchio Testamento. Sullo sfondo, l'uomo anziano che si piega verso il giovane, alluderebbe al rigenerarsi dello Spirito. La complessità del progetto iconografico doveva apparire chiara al cardinal Poggi, uomo di cultura cosmopolita e di erudizione archeologica, vicino a quella civiltà bolognese dell'emblema che aveva in Achille Bocchi il suo più alto esponente
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800047199-10
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Bologna Ferrara Forli'-Cesena Ravenna e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 1996
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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