Monumento funerario a Barbara Manfredi

monumento funebre, 1466 - 1466

La sepoltura, addossata alla parete nelle forme di una edicola brunelleschiana, è costituita da un arcosolio dentro il quale viene prospetticamente descritta "una specie di camera mortuaria" (1989, p. 20). Il sarcofago classico, inquadrato da due pilastri con decorazione a candelabra, ripropone lo schema compositivo di Bernardo Rossellino nella semplice forma stereometrica del parallelepipedo, ornato nella faccia anteriore da due angeli svolgenti la cartella inb forma di rotolo con l'iscrizione commemorativa. Sopra il sarcofago, sul catafalco ricoperto da un drappo, il corpo della bella faentina morta ventenne; dietro, drappeggi di tessuto di damasco a fiori di melograno. L'intaglio è accuratissimo ovunque: nello zoccolo con nastri ed eucarpi di foglie di quercia e di alloro e frutta, nei pilastri a candelabra con capitelli ornati da palmette sormontati da dadi brunelleschiani, nelle modanature con motivi a ovoli, a fisaiola e a elementi fitomorfi, nell'estradosso dell'arco diviso in cinque lacunari entro ciascuno dei quali è un rosone, e nel coronamento con gli stemmi dei Manfredi e degli Ordelaffi e con una elegante fascia a graffito veneziano. Nella lunetta entro una corona di foglie di quercia è posto il tondo con la Vergine e il Bambino e ai lati due angeli in adorazione %

  • OGGETTO monumento funebre
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco di Trani
    Marmo
    pietra d'istria
  • ATTRIBUZIONI Ferrucci Francesco Di Simone (1437/ 1493)
  • LOCALIZZAZIONE Forlì (FC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il monumento funerario a Barbara Manfredi era collocato precedentemente nella chiesa di San Biagio in San Girolamo (cappella di San Bernardino), quasi distrutta da un bombardamento nel 1944. Nello stesso anno in monumento, sepolto e scomposto, fu minuziosamente recuperato e i vari pezzi (insieme ai resti mortali) trasportati nel vicino Convento delle Clarisse e collocati provvisoriamente nel Chiostro. Nel 1947 il sepolcro verrà trasportato nella basilica di San Mercuriale e ricomposto dallo scultore Giuseppe Casalini di Imola. Fu merito di Adolfo Venturi superare l'errata attribuzione a Benedetto da Maiano ed il generico riferimento ad uno scolaro di Desiderio da Settignano (1989, p. 13) ed assegnare l'opera al catalogo di Francesco di Simone Ferrucci (anche se non esiste nessun documento che lo attesti in modo inequivocabile: del resto l'unica opera firmata è il "monumento Tartagni" a Bologna), artista "minore" del rinascimento, formatosi a Firenze presso la bottega del Verrocchio e di Andrea di Francesco Cione, insieme a Pietro Perugino e Leonardo da Vinci, come ricorda nelle "vite" lo stesso Vasari (1989, p. 13). E a Firenze, periodicamente, ritorna, anche se costantemente impegnato in Emilia-Romagna, nelle Marche e in Umbria. Giunge a Forlì nel 1466, sotto il principato dell'unico "mecenate" degli Ordelaffi, Pino III (1466-1480) e nello stesso anno -come documenta la data nell'iscrizione del monumento- realizza il sepolcro di Barbara Manfredi, morta il 7 ottobre 1466. La sua attività in Romagna e a Bologna si protrae però, sebbene in modo discontinuo, sino al 1480-82, quando gode di una certa reputazione come artista-imprenditore a capo di una bottega efficiente che produce per vari centri italiani. Il monumento rispecchia la tipologia della tomba umanistica, codificata da Bernardo Rossellino in Santa Croce a Firenze, oppure da Desiderio da Settignano nella stessa chiesa. Tuttavia, "pur nell'uso di elementi convenzionali, la rappresentazione appare, rispetto ai grandi modelli fiorentini, piu' aderente alle cose, meno solenne e aulicamente monumentale. La sua piu' autentica originalità risiede nell'aver trasformato "lo spazio astratto e simbolico" in "spazio naturale", conferendogli un aspetto "sereno e quasi festoso, senza dubbio piu' consono alla visione della morte che ebbe il Rinascimento rispetto al periodo dell'Umanesimo (1989, pp.20-21). Per le altre principali opere di Francesco di Simone in Romagna e altrove, vedi: 1989, p. 15, nota n. 5. Per la situazione del monumento nel periodo che precede le distruzioni belliche, vedi 1989, p. 20, nota n. 24
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800033508
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Bologna Ferrara Forli'-Cesena Ravenna e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 1989
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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