San Giovanni evangelista

scultura, 1469/ 1473

Figura intera a tutto tondo, in piedi, il forte viso è glabro, con larga mascella, incorniciato da lunghi capelli mossi sui quali poggia il turbante con alto risvolto a fascia avvolta a spirale. Le braccia sono incrociate al petto e reggono una rete da pesca portata come se fosse un manto, che copre la lunga veste orientale. La gamba destra è incrociata sulla sinistra. Poggia su terminale di voluta con melagrana

  • OGGETTO scultura
  • MATERIA E TECNICA marmo di Carrara/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Niccolò De Apulia Detto Niccolò Dell'arca (1435 Ca./ 1494): esecutore
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Basilica di S. Domenico
  • INDIRIZZO piazza S. Domenico, 13, Bologna (BO)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La scultura appartiene al celebre complesso della cimasa, commissionata a Nicolò nel 1469, quando il Governatore e il Reggimento della città decisero di elevare un fastoso coronamento per completare l'arca duecentesca di Nicola Pisano e dei suoi collaboratori. Il contratto di allogazione dell'opera a Niccolò, una volta conservato presso l'Archivio di Stato di Bologna (oggi perduto, ma trascritto nell'Ottocento da Gualandi), reca la data del 20 luglio 1969 e definisce il programma iconografico. Il coronamente fu messo in opera il 16 luglio 1473. Lo scultore impiegò quattro anni, invece dei due previsti dal contratto, e consegnò il coperchio con il coronamento e solo sedici delle ventuno statue previste. Ignoto è il luogo e l'anno di nascita, forse tra il 1435 e il 1440, dell'artista che nei documenti e nel Compianto su Cristo morto di Santa Maria della Vita si firma "de Apulia". La prima attività artistica documentata di Niccolò, di cui non si conosce la formazione, riguarda le opere eseguite a Bologna dove arriva intorno agli anni '60 del Quattrocento: alcune formelle dei finestroni del lato orientale della chiesa di San Petronio (Grandi 1984) e il Compianto in terracotta di Santa Maria della Vita eseguito entro il 1464 (la prima testimonianza documentaria riguardante Niccolò è un contratto di affitto, datato 5 aprile 1462, per una bottega presso la Fabbriceria di San Petronio pagato per lui dall'Ospedale di Santa Maria della Vita; altri simili ne seguoo fino a tutto il 1463 e al 1464 risale una lettera d'indulgenza in cui si cita l'opera). L'importante commissione del coronamento dell'Arca di San Domenico, che "rappresenta un momento di enorme importanza nel percorso artistico dello scultore" (Agostini 1985), sancì la fama dell'artista che da questa prese il nome. La scultura del san Giovanni appartiene al gruppo dei quattro Evangelisti che ornano gli spigoli della cimasa che sale rastremata come "una guglia ardita" (Gnudi) legata ancora al gusto dell'arte gotica. "L'impianto architettonico e l'incastellatura del coronamento sono di derivazione fiorentina: ne sono stati indicati precisi legami con la tomba Marsuppini di Desiderio da Settignano in Santa Croce, databile intorno al 1455, ma l'insieme, secondo Gnudi, è ancora legato al gusto gotico-borgognone" (Agostini). "Nei sublimi Evangelisti, completamente 'inventati', fuori di ogni modulo iconografico, nel loro mitico e fantastico aspetto di patriarchi orientali, è ancora il linguaggio borgognone e sluteriano alla base dell'espressione, nella biblica ampiezza e insieme nella precisione di analisi naturalistica" (Gnudi)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800024764
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Bologna Ferrara Forli'-Cesena Ravenna e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 1983
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 1997
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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