Madonna di Germania. Madonna con Bambino

scultura,

Di piccole proporzioni, seduta su un semplice scranno, la Madonna è raffigurata frontale, avvolta in un manto rosso con decorazioni dorate sopra una veste color verde cupo e impugna con la mano destra un calice. Il Bambino, seduto sulla sua gamba sinistra, indossa una veste azzurra, benedice con la mano destra e rivolge lo sguardo alla Madre

  • OGGETTO scultura
  • MATERIA E TECNICA legno di castagno/ intaglio/ pittura/ doratura
  • LOCALIZZAZIONE Forlì (FC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La piccola scultura è nota come "Madonna di Germania" in virtù della sua origine. Il suo culto è legato alla leggenda secondo la quale la statua, trovata verso l'anno 1000 nell'albero di un bosco da un cavaliere nel corso di una caccia, venne da questi portata a casa propria per venerarla, ma essa fece ritorno nella foresta, finché il detto cavaliere non decise di costruire un santuario in quel luogo. La chiesa e l'annesso convento di monache sarebbe stata poi distrutta durante la Riforma luterana e salvata da Dorotea di Lorena, moglie del duca Enrico di Brunswick. Ciò che è certo è che l'opera giunse al collegio dei Gesuiti di Forlì, quale dono di Dorotea di Lorena, nel 1584 e divenne da subito oggetto di venerazione. Con la soppressione della Compagnia di Gesù nel 1773 l'opera fu ceduta al seminario e nel 1788 padre Andrea Michelini la trasferì al monastero del Corpus Domini, ove (salvo un periodo in cui fu trasportata presso l'abitazione del Michelini, nel corso delle soppressioni napoleoniche) è rimasta sino al presente. Al suo culto presso i gesuiti forlivesi è legata l'esecuzione di due tavole di Gianfranesco Modigliani raffiguranti il Ritrovamento della Madonna di Germania e la Costruzione del santuario dedicato alla Madonna di Germania, analogamente portate nel monastero. Il calice con l'ostia che la Vergine sostiene con la mano destra (emblema del monastero del Corpus Domini) ha sostituito un'originale rosa bianca; il culto ha arricchito il manufatto di altre suppellettili (corone, monili sulla veste della Madonna, nonché reliquie nel piedistallo posteriore). La scultura è scavata al suo interno e nel 1600, quindi nel 1899, furono lì ritrovate varie reliquie (Zaghini, 1989). Sul piano formale essa è stata analizzata dalla Middeldorf-Kosegarten (1970), che ne ha collegato la genesi alla regione della Sassonia, negli anni intorno al 1230. Tale contesto è stato confermato da Tambini (2002), con la proposta di altri confronti. Dell'opera è stata tratta alla fine del Cinquecento un'incisione, stampata a Venezia dal Sadeler su disegno del citato Modigliani, che eseguì anche un disegno ad acquerello di essa
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800019904
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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