San Tiburzio
dipinto,
Gandolfi Gaetano (cerchia)
1734/ 1802
Il dipinto è a formato ovale, incluso in una cornice originale con cimasa superiore a sagoma polilobata. Il santo è raffigurato di tre quarti, a mezzo busto, rivolto verso destra, e con la mano destra sorregge la palma del martirio
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Gandolfi Gaetano (cerchia)
- LOCALIZZAZIONE Forlì (FC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La scelta di San Tiburzio, martire del III secolo associato a Valeriano e Massimo, quale soggetto di questo dipinto è conseguente al fatto che al monastero era giunto nel 1779 il corpo del santo, nel contesto della passione per la collezione di spoglie e reliquie nutrita da padre Andrea Michelini. Il dipinto è a pendant con una seconda tela dal medesimo formato raffigurante Sant'Ignazio di Antiochia. La coppia deve essere stata dipinta ab origine per il coro delle monache, che venne consacrato nel 1786. L'anno costituisce un termine di riferimento per l'esecuzione delle due opere, che potranno al più datarsi in tempi non di molto posteriori. L'autore sembra muoversi nell'ambito del linguaggio di Gaetano Gandolfi, operoso per la chiesa forlivese
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800019628
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
- DATA DI COMPILAZIONE 1973
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DATA DI AGGIORNAMENTO
1981
2022
- ISCRIZIONI tabella apicale - S. TIBURTIUS/ M. INT - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0