Beata Imelda Lambertini
dipinto,
Gandolfi Gaetano (1734/ 1802)
1734/ 1802
La beata, raffigurata a mezza figura, tiene le braccia incrociate sul petto. Le palpebre sono abbassate, l'atteggiamento pensoso. Indossa l'abito monacale: velo, soggolo e veste bianca. Sul petto brilla il simbolo eucaristico. Il dipinto è inquadrato in una cornice la cui cimasa presenta un cartiglio centrale, volute ed elementi vegetali
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Gandolfi Gaetano (1734/ 1802)
- LOCALIZZAZIONE Forlì (FC)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La tela fa parte di un gruppo di quattro dipinti del medesimo formato realizzati da Gaetano Gandolfi per le due cappelle laterali della chiesa. Come indicato da Biagi Maino (1995), alla quale si deve (dopo un primo accenno di Calzini e Mazzatinti) l'attribuzione di questi dipinti al Gandolfi, essa è databile al 1787, anno in cui venne consacrata la cappella in onore dei Santi Giuseppe e Marco, come appare nella lapide murata alla parete. La cronologia è confermata per via stilistica dal confronto con altri dipinti dello stesso periodo, come la Sacra Famiglia delle Collezioni Comunali d'Arte a Bologna. La scelta della beata (di cui il monastero conserva altre immagini) è legata alla particolare devozione professata dalle monache forlivesi del Corpus Domini nei confronti dell'Eucarestia: Imelda, infatti, troppo giovane per potere ricevere il sacramento che tanto agognava, sperimentò il miracolo di una particola d'ostia che durante la messa le si avvicinò. Entrata in estasi, morì poco dopo. Opere come queste esaltavano pertanto l'esemplarità della vita della religiosa, quale modello per le monache, in specie per le novizie
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800019508
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
- DATA DI COMPILAZIONE 1973
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DATA DI AGGIORNAMENTO
1981
2022
- ISCRIZIONI nel cartiglio in alto - B. IMELDA LAMBERTINI/ VIRG. BONON - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0