Dio Padre in gloria e i Santi Mercuriale, Valeriano, Sebastiano, Grato, Marcello e altro Santo. Dio Padre in gloria e Santi

dipinto,

La tavola rappresenta i Santi Mercuriale, Valeriano, Sebastiano, Grato, Marcello e un altro Santo, del quale si scorge solo la testa e in alto, fra le nubi, il Padre Eterno circondato dagli angeli. I santi, in vari atteggiamenti, sono nel basso, disposti in due diagonali abbastanza simmetriche al cui inizio è la figura di un bimbo. L'intonazione generale è cupa ma armonica. La tavola è centinata e ci presenta "un disegno abbastanza corretto e con un senso compositivo che ha già abbandonato la simmetria quattrocentesca per attenersi all'incrocio di diagonali, quel soppesamento atmosferico, nel variare di zone in luce ed in ombra, che è caratteristico nei quadri di scuola postgiorgionesca" (R. Buscaroli, 1938, p. 104)

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Menzocchi Francesco (1502/ 1574)
  • LOCALIZZAZIONE Forlì (FC)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE A causa di una abrasione che rende illeggibili le ultime lettere, al dipinto fu assegnata la datazione del 1500. (G. Casali, 1863, p. 19; E. Calzini-G. Mazzatinti, 1893, p.31). Erroneamente, essendo nato il Menzocchi nel 1502. Nel suo studio su F. Menzocchi, il Calzini riporta invece la data del 1536 (E. Calzini, 1894, p. 19) e su questa stessa data concorda il Buscaroli (R. Buscaroli, 1938, p. 104): "Francesco Menzocchi, che il Vasari ricorda già accolto alla scuola del Palmezzano e tutto volto alla imitazione di costui, è il giovane meglio dotato che compie coraggiosamente il trapasso. Egli segue il Genga, appena diciottenne, nel 1520, a Cesena, a Pesaro. Poi lascia il Genga (salvo a ritornare con lui all'epoca delle decorazioni dell'Imperiale) e se ne va a Venezia, rivelando poi qualche contatto con l'arte del Pordenone da cui trae accenti compositivi. Una delle opere che piu' risente gli influssi di quel maestro è la tavola della quarta cappella a destra nella SS. Trinità, firmata, ma da non attribuirsi al 1500 come è stato detto e come è segnato imperfettamente, per una evidente abrasione, bensì verso il 1536: Dio Padre in gloria venerato da sei Santi, nel basso." La Filippini Baldani (Filippini Baldani, 1939) rileva che nel 1552 l'opera fu riprodotta in incisione da certo Silvestro Neri (copia nella raccolta Piancastelli); tale data serve da "terminus ante quem" a quella del dipinto, compreso quindi grosso modo fra il 1554 e il 1550, nel periodo urbinate del Menzocchi (E. Calzini-G. Mazzatinti, 1895, p. 78) del Menzocchi, detto il "vecchio di S. Bernardo" dalla Chiesa presso la quale abitava, esisteva, custodita nella sacrestia della Chiesa della SS. Trinità (dove il pittore è sepolto) un altro suo dipinto, firmato e datato 1540 (E. Casadei, 1928, p. 84; R. Buscaroli, 1938, p. 104; E. Calzini, 1894, p. 20) raffigurante la Vergine in gloria adorata da quattro Santi, del quale conservato in Canonica ancora nel 1959 (V. scheda di R. Buscaroli del 05/05/1931 con relativa revisione), non si ha piu' da gran tempo notizia. (vedi fotocopie in "allegati")
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800019402
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Bologna Ferrara Forli'-Cesena Ravenna e Rimini
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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