Madonna con Bambino
dipinto
1300 - 1349
Vitale Da Bologna (attribuito)
notizie 1330-1359/ ante 1361
Affresco staccato. La Madonna, avvolta in un ampio mantello, è seduta, volgendosi verso il Bambino. Questi, seduto accanto a lei, le si rivolge affettuosamente, posandole una mano sopra la spalla
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
intonaco/ pittura a fresco
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ATTRIBUZIONI
Vitale Da Bologna (attribuito): ESECUZIONE
- LOCALIZZAZIONE Bologna (BO)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE C. C. Malvasia, nella sua Felsina Pittrice del 1678, parlando di Cristoforo da Bologna ricorda l'esistenza di varie immagini di devozione mariana dipinte a fresco sui muri delle chiese bolognesi e tra le altre cita "un'altra intera, colli Santi Cosma e Damiano da una parte nel muro laterale della porta di S. Maria Maddalena agli Orfanelli, a concorrenza d'una di Simone dall'altro canto e d'una pur da Vitale fattavi molto prima...". L'opera è ancora ricordata nel 1686 nella guida di Bologna dello stesso Malvasia. Le posteriori guide della città e le varie descrizioni della chiesa continuano concordi a ricordare l'opera di Vitale sino al 1760, anno in cui un massiccio intervento architettonico alterò totalmente la struttura dell'Ospedale di Sant'Onofrio degli Spagnoli, poi chiesa di S. Maria Maddalena della Mascarella, abbattendo, tra le altre cose, anche il muro su cui erano poste le pitture ricordate dalle guide. Non possiamo però escludere che almeno una di queste opere, così care alla devozione popolare, possa essere stata sottratta alla distruzione e portata in altro luogo, seguendo una prassi di conservazione ormai a queste date sufficientemente codificata anche a Bologna. La tecnica con cui tale operazione sarebbe avvenuta è infatti quella del "trasporto a massello", cioè il trasporto della pittura con tutta la muratura che fungeva da supporto. L'opera di Vitale ora in deposito in Pinacoteca è dunque identificabile, con buona probabilità, con la Madonna che le fonti testimoniano dipinta da Vitale sulla parete esterna dell'Ospedale: la presenza di una cornice dipinta che ne delimita con precisione i contorni, le ricorrenti bruciature provocate dalle candele, la presenza di notevoli tracce di fumi insinuatisi tra il supporto murario e lo strato dell'arriccio di base dell'affresco. Inoltre la porzione di parete trasportata a massello proviene da una struttura muraria in precedenza pensata come "a vista": le connessioni tra i mattoni sono accuratamente rifinite con calce e la posizionatura dei laterizi possiede la regolarità propria di una parete a vista. A queste considerazioni si voglia aggiungere il fatto che il trasporto a massello del'immagine dalla sua collocazione originale alla cappella della Villa di Pradalbino di Crespellano è databile con precisione al 1760, stesso anno in cui la Madonna con Bambino di Vitale "scompare" dalla chiesa di Santa Maria Maddalena. L'inserimento nella parete di fondo della cappella di Pradalbino avviene posteriormente al rifacimento della decorazione; la nicchia in cui l'affresco viene inserito, infatti, viene allargata e adattata alle nuove dimensioni dell'opera; tale intervento è testimoniato dall'interruzione evidente non solo della decorazione ad affresco ma anche della sua sinopia. Annibale Beccadelli, promotore del rinnovamento della cappella di famiglia, era anche priore di S. Pietro e Vicario del Monastero di S. Maria Maddalena. Fosse, o meno, membro dell'Arciconfraternita di S. Maria Maddalena all'Ospedale di S. Onofrio, è già di per sè significativa la coincidenza dei tempi e dei luoghi, e sufficiente per ipotizzare un ruolo avuto da lui nella ristrutturazione della chiesa della Mascarella. L'archivio dell'Arciconfraternita è distrutto, ma a partire dal 1722 si sa che numerosi membri della famiglia Beccadelli ricoprirono alte cariche: nello stesso 1722 un altro Beccaelli, Giacomo Ottaviano, è rettore della Compagnia. Trasportando nella sua villa un affresco molto caro alla devozione popolare, il Beccadelli lo avrebbe sottratto alla distruzione. Il recente distacco dell'affresco è avvenuto proprio da un antico "massello" ricollocato sull'altare della cappella
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà privata
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800015342
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Pinacoteca Nazionale di Bologna e Palazzo Pepoli Campogrande
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Bologna Ferrara Forli'-Cesena Ravenna e Rimini
- DATA DI COMPILAZIONE 1980
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DATA DI AGGIORNAMENTO
Albonico
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0