Madonna con Bambino/ candelabre/ cornucopie

scultura, ca 1460 - ca 1461

Il rilievo rappresenta la Vergine seduta, a mezza figura, con velo in capo, fascia in vita e manto ricadente alla sua destra, sopra il riccio aggettante di un bracciolo; con la mano sinistra cinge da dietro il Bambino, ritto in piedi su un cuscino, allacciato al collo della Madre che posa la mano destra sulla gamba destra ignuda del piccolo. Sul fondo liscio un festone floreale orizzontale dal quale ricadono altri due festoni. Entro anconetta a pilastrini laterali con candelabre accese e capitelli a ricci ionici, palmette, conchiglia; trabeazione con fascia fitomorfa e rosetta centrale, fascia di ovoli e fregio a dentelli. La cimasa in pietra serena presenta due cornucopie terminanti al centro in doppia voluta divergente e allacciata, con vaso centrale fiammato e due ali. In basso mensola a più fasce. Dal basso: giro di foglie, alti dentelli, fusarole, incavi a ovolo, cordone tortile, fascia liscia aggettante

  • OGGETTO scultura
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco di Carrara/ scultura/ levigatura
    pietra serena/ scultura
  • MISURE Altezza: 180
    Larghezza: 114
  • ATTRIBUZIONI Desiderio Da Settignano (attribuito): esecutore
    Ferrucci Francesco Di Simone (attribuito)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Donatello
    Antonio Rossellino
  • LOCALIZZAZIONE Municipio di Solarolo
  • INDIRIZZO Piazza Gonzaga, 1, Solarolo (RA)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Si tratta di rilievo di alta qualità, variamente attribuito a Donatello, all'ambito toscano para-donatellesco, ad Antonio Rossellino, a Desiderio da Settignano: quest'ultima e più sostenuta attribuzione non si estende ovviamente alla cimasa, che sembra opera di Francesco di Simone Ferrucci. La scultura si conservava nell'appartamento manfrediano della Rocca; passata questa ai Gonzaga e divenuta residenza di Isabella d'Este, era nella stanza detta "la belladonna", dalla presenza del rilievo. Al momento dei saccheggi seguiti alle trattative fra i messi di papa Clemente VIII e di Lucrezia d'Este, duchessa di Urbino, si ritiene fosse murata all'esterno, verso il cortile del lato di levante; di lì tolta nel 1668 per ordine della Camera Apostolica, fu collocata sul balcone del palazzo comunale, entro il quale era già nel 1880. Durante l'ultima guerra fu sepolta sotto il campanile della parrocchia, minato e crollato. Cornelius Von Fabriczy segnalava, in un articolo su "L'Arte" del 1901 (IV), che presso il Victoria and Albert Museum di Londra esistesse una copia in stucco dell'opera
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0800012129
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Bologna Ferrara Forli'-Cesena Ravenna e Rimini
  • DATA DI COMPILAZIONE 1975
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2010
  • ISCRIZIONI aureola del Bambino - EGO SVM LVX MVNDI - lettere capitali - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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