Compianto sul Cristo morto. Deposizione

dipinto, post 1590 - ante 1610

La composizione è dedicata a raffigurare il compianto sul Cristo morto, appena deposto dalla croce, ma è il dolore inconsolabile di Maria a essere autentico fulcro emotivo della scena, è il suo viso a trovarsi nel centro esatto della tela, sorretta e confortata dalle pie donne e intenta a sostenere il corpo del Figlio, ormai spirato. Intorno a lei è un affastellarsi di braccia, mani, volti, in un ritmo concitato che però non corrisponde a una espressività realmente capace di segnare le fisionomie dei numerosi personaggi. Le emozioni paiono piuttosto trattenute, il massimo impegno è riservato alla trascrizione quasi cronachistica dell’evento. Le cattive condizioni conservative non aiutano a giudicare pienamente le qualità dell’opera. Sembra però di poterla ascrivere agli anni di passaggio tra il XVI e il XVII secolo, a una mano vicina a quella propria dei fratelli Semino, le cui prerogative formali e figurative sembra di poter riconoscere in questa opera. Il Cabella nel suo testo dedicato a Voltri, soffermandosi sull'oratorio, scrive puntualmente: "l'ancona è di Luca Cambiaso ristorata dal Varni", senza specificare null'altro

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