San Carlo. San Carlo in meditazione, con la Croce, davanti a un teschio e a un libro

dipinto, 1700 - 1790

Quadro che riprende da un punto di vista stilistico pitture del Seicento, ma di probabile fattura settecentesca. Di forma ovale, con cornice di color oro, presenta un fondo e una tonalità cromatica molto scura. Il dipinto riprende, da un punto di vista stilistico, una delle opere migliori di Daniele Crespi, Il digiuno di San Carlo, e contemporaneamente una delle rappresentazioni più celebri del santo. La tela è caratterizzata da una composizione semplice e da una forte carica emozionale, in piena osservanza dei dettami della Controriforma in materia di pittura. Dalla folta oscurità dello sfondo emergono solamente la figura del santo, il tavolino su cui sono posti il libro di preghiere e il crocefisso. Gli elementi sono illuminati da una luce fioca e resi con crudo realismo, creando una scena dal forte contenuto ascetico. Spicca per contrasto il rosso della veste di San Carlo, immerso in un’atmosfera di meditazione e di concentrazione, che lo conferma uno tra i massimi riformatori della chiesa cattolica del XVI secolo. Il viso appare lungo e affilato, le occhiaie segnate, gli incavi delle guance esprimono una vita dedicata all’austerità. Carlo Borromeo portò sempre la barba, anche se la vasta iconografia seicentesca lo raffigura rasato; cominciò infatti a radersi solo nel 1576

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