Perseo pietrifica i suoi nemici
dipinto
post 1750 - ante 1799
Lagrenee Luois Jean (attribuito)
1725/ 1805
Cornice rocaille dorata, fissa. In alcuni casi l'identificazione iconografica del soggetto appare dubbia. In questa tavola infatti, che la catalogazione novecentesca identifica come il Ritorno di Teseo a Serifo, è rappresentato invece Perseo che pietrifica i suoi nemici, quando ritorna all'isola di Serifo o forse in occasione dell'uccisione di Fineo che reclamava Andromeda come sua sposa. Perseo, riconoscibile per la licoria e l'elmo sul capo, tiene in mano la testa di Medusa avanzandola contro i suoi nemici che per difendersi contrappongono lo scudo
- OGGETTO dipinto
-
MATERIA E TECNICA
tavola/ pittura a olio
-
ATTRIBUZIONI
Lagrenee Luois Jean (attribuito)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Storico del Castello di Miramare
- LOCALIZZAZIONE Castello di Miramare
- INDIRIZZO Viale Miramare, Trieste (TS)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il ciclo pittorico dedicato alla raffigurazione delle Storie di Teseo e a Perseo e Achille è composto da 12 pannelli decorativi, originariamente sovrapporte di qualche residenza d’oltralpe. Grazie alla documentazione contabile conservata all’Archivio di Stato di Trieste, sappiamo che il ciclo è stato acquistato dall’arciduca Massimiliano d’Asburgo presso l’antiquario di Vienna, Heinrich Cubasch, sito in Stadt n. 1045, per un importo di 200 fiorini nel 1858. Risale infatti a quell’anno la fattura di Cubasch datata 17 luglio, accompagnata a sua volta dalla quietanza di pagamento del 31 agosto, che per 205 fiorini comprende anche l’imballaggio e la spedizione. I pannelli inizialmente sono stati destinati a decorare qualche sala di Villa Reale a Monza ed in seguito alla revoca della carica di Governatore generale di Massimiliano, trasferiti al Castello di Miramare. Le tavole tuttavia non sono citate nell’inventario dei beni mobili di Miramare ante 1868, ma compaiono nell’inventario del Museo di Miramare, siglato da Stepanek, del 28 agosto 1871, dove le 12 tavole sono indicate complessivamente con il numero 4380 e indicate singolarmente con i numeri dal 2177 al 2188, numerazione che viene riportata anche nel nuovo inventario del Museo di Miramare del 1874, il primo ad essere completato, dove ad ogni numero compare l’indicazione generica di “Ein mythologisches Bild in Oel, auf Holz”. Non è certa la completezza del numero di pannelli del ciclo, così come la sua paternità, che nella catalogazione novecentesca è stata attribuita all’artista francese, allievo di Carl Vanloo, direttore dell’Accademia francese a Roma nel 1781, Louis Jean Francois Lagrenée (Parigi 1725-1805). I pannelli sono caratterizzati da un colorismo vivace e lucido, che prende il via da toni pastello tipicamente settecenteschi, raggiungendo livelli di densità e brillantezza cromatica anche posteriori. Allo stile rococò alludono l’impostazione generale delle composizioni sospese sulle nubi, le pose leziose delle figure, l’affollamento e la concitazione di alcune scene, nonché i forti richiami a Boucher e alla pittura settecentesca francese. A questi elementi si contrappongono tuttavia la volontà di contenere l’eccessiva esuberanza, alcune pose ben calibrate, la raffigurazione dei corpi dei defunti e un certo andamento cadenzato, soprattutto nella rappresentazione dei guerrieri, soluzioni tipiche di fine Settecento e dei primi anni del secolo successivo (De Bei, 2013)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
-
CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0600006010
- NUMERO D'INVENTARIO AA55346
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Friuli - Venezia Giulia
- DATA DI COMPILAZIONE 1992
-
DATA DI AGGIORNAMENTO
2017
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0