episodio del ciclo troiano

dipinto post 1750 - ante 1799

Cornice rocaille dorata, fissa. In alcuni casi l'identificazione iconografica del soggetto appare dubbia. La potrebbe essre messa in relazione con Achille e raffigurare la consegna dell'urna aurea in cui furono deposte le ceneri del più grande eroe dei Greci, oppure potrebbe essere messo in relazione con qualcuno degli altri semidei, protagonisti di una delle altre tavole del ciclo. In tal caso la somiglianza della figura centrale con le altre raffigurazioni di Perseo, e in particolare con l'episodio in cui Perseo viene incoronato eroe portando al cospetto del re Polidette, l'urna e non la sacca contenente la testa di Medusa. La presenza della fanciulla in basso a destra, molto simile ad Andromeda, potrebbe indicare invece il momento in cui Cefeo accoglie il figlio di Zeus come eroe e lo accetta come genero. L'altyare sacrificale posto alle spalle del re sarebbe allora allusivo all'ara innalzata da Perseo a Giove e la città sullo sofndo alludere alla reggio dorata di Cefeo e Cassipoe. Tuttavia propria la presenza dell'altare sacrificale porterebbe alla prima ipotesi e l'ara alluderebbe al Tempio in cui Perseo, ritornato a Serifo, trova la madre Danae con Ditti mentre si stava nascondendo per sfuggire a Polidette

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Lagrenee Luois Jean (attribuito)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Museo Storico del Castello di Miramare
  • LOCALIZZAZIONE Castello di Miramare
  • INDIRIZZO Viale Miramare, Trieste (TS)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il ciclo pittorico dedicato alla raffigurazione delle Storie di Teseo e a Perseo e Achille è composto da 12 pannelli decorativi, originariamente sovrapporte di qualche residenza d’oltralpe. Grazie alla documentazione contabile conservata all’Archivio di Stato di Trieste, sappiamo che il ciclo è stato acquistato dall’arciduca Massimiliano d’Asburgo presso l’antiquario di Vienna, Heinrich Cubasch, sito in Stadt n. 1045, per un importo di 200 fiorini nel 1858. Risale infatti a quell’anno la fattura di Cubasch datata 17 luglio, accompagnata a sua volta dalla quietanza di pagamento del 31 agosto, che per 205 fiorini comprende anche l’imballaggio e la spedizione. I pannelli inizialmente sono stati destinati a decorare qualche sala di Villa Reale a Monza ed in seguito alla revoca della carica di Governatore generale di Massimiliano, trasferiti al Castello di Miramare. Le tavole tuttavia non sono citate nell’inventario dei beni mobili di Miramare ante 1868, ma compaiono nell’inventario del Museo di Miramare, siglato da Stepanek, del 28 agosto 1871, dove le 12 tavole sono indicate complessivamente con il numero 4380 e indicate singolarmente con i numeri dal 2177 al 2188, numerazione che viene riportata anche nel nuovo inventario del Museo di Miramare del 1874, il primo ad essere completato, dove ad ogni numero compare l’indicazione generica di “Ein mythologisches Bild in Oel, auf Holz”. Non è certa la completezza del numero di pannelli del ciclo, così come la sua paternità, che nella catalogazione novecentesca è stata attribuita all’artista francese, allievo di Carl Vanloo, direttore dell’Accademia francese a Roma nel 1781, Louis Jean Francois Lagrenée (Parigi 1725-1805). I pannelli sono caratterizzati da un colorismo vivace e lucido, che prende il via da toni pastello tipicamente settecenteschi, raggiungendo livelli di densità e brillantezza cromatica anche posteriori. Allo stile rococò alludono l’impostazione generale delle composizioni sospese sulle nubi, le pose leziose delle figure, l’affollamento e la concitazione di alcune scene, nonché i forti richiami a Boucher e alla pittura settecentesca francese. A questi elementi si contrappongono tuttavia la volontà di contenere l’eccessiva esuberanza, alcune pose ben calibrate, la raffigurazione dei corpi dei defunti e un certo andamento cadenzato, soprattutto nella rappresentazione dei guerrieri, soluzioni tipiche di fine Settecento e dei primi anni del secolo successivo (De Bei, 2013)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0600006005
  • NUMERO D'INVENTARIO AA55351
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici del Friuli - Venezia Giulia
  • DATA DI COMPILAZIONE 1992
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2017
    2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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