Nascita di Adone. Metamorfosi

dipinto, post 1664 - ante 1697
Primon, Michele (attribuito)
post 1664 - ante 1697

L'ovale raffigura la nascita di Adone dall'albero, in cui è stata trasformata Mirra per la vergogna di aver giaciuto col padre (Ovidio, Metamorfosi, X, vv. 503-513). Al centro della scena una donna elegantemente abbigliata con un'ampia veste color ciclamino lunga alla caviglia e uno spacco laterale alto fino alla coscia, con preziosi gioielli intrecciati tra i biondi capelli e alle orecchie, calzari dorati ai piedi, è mostrata stante di profilo sinistro, con le braccia protese in avanti reggenti un panno pronte ad accogliere l'infante: stando alla lectio ovidiana, ella è interpretabile come Giunone Lucinia. Verso di lei si slancia il piccolo Adone, già pienamente formato, il capo circondato da riccioli biondi, le braccia protese in avanti, i piedi ancora trattenuti dalla corteccia, che serra il ventre materno. L'albero-Mirra è raffigurato come un verde fusto diritto, nella cui parte superiore si intravedono il profilo del ventre con l'ombelico e il seno. Dalla folta chioma spunta il bel volto giovanile, ancora con fattezze pienamente umane. Un varco sotto l'ombelico, secondo Ovidio creato dalla stessa Giunone, permette l'uscita del bambino. Sulla sinistra del dipinto, in primo piano, una Naiade sta accorrendo sul luogo dell'evento, altre due si avvicinano dal secondo piano a destra. La prima è mostrata di tre quarti, con la schiena rivolta allo spettatore e lo sguardo in direzione della miracolosa nascita, la parte inferiore del corpo tagliata dalla cornice: indossa un mantello chiaro sopra una veste rossa, trattenuto sulle spalle da un gioiello; al collo porta una collana a doppio giro, i biondi capelli raccolti in una semplice crocchia; il viso di profilo mostra tratti eleganti, come le mani, aperte davanti a sé in un moto di stupore. Nel gruppetto delle due Naiadi, quella di sinistra, più avanzata, arranca sulla pendice dell'altura con atteggiamento scomposto, le gambe divaricate e il braccio sinistro proteso in avanti, il volto rivolto all'indietro verso la compagna; ha i capelli castani e indossa un'ampia veste color ocra, che lascia scoperte le braccia e le gambe fino all'altezza delle cosce. La seconda figura è mostrata di profilo sinistro, la parte inferiore del corpo nascosta dal profilo della montagnola, su cui stanno salendo: i capelli castani intrecciati con una lunga fascia, ha il volto rivolto alla compagna, pendenti alle orecchie, al collo un giro di perle e una collana dorata con pendente, cui porta la mano destra; indossa una veste color ciclamino dall'ampia scollatura e per agevolare il passo con la mano sinistra raccoglie lo strascico dell'abito, senza peraltro lasciar intravvedere alcuna nudità. Alla destra delle due donne una coppia di alberi morti s'intreccia in una forma a X, creando un equilibrio di pesi con la scena che si svolge sulla sinistra. Sullo sfondo un boschetto con vari tipi di essenze

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