Metamorfosi

dipinto, post 1664 - ante 1697

La parete est del vestibolo minore segue lo schema compositivo comune al resto dell'ambiente e presenta tre finte lesene ioniche (una ad angolo con la parete meridionale, le altre due ad incornicare la porta centrata che conduce alla cosiddetta Sala delle Storie Bibliche), bilanciate dalla lesena in pietra d'accesso all'atrio maggiore. Sopra lo zoccolo, su cui sono finte due balaustre con quattro palle alle estremità e ovali intrecciati con volute viola a imitazione di stucco, ciascuno raffigurante un'impresa con il suo motto, sono dipinti due grandi ovali con cornici dorate intrecciate con volute viola sormontate da mascheroni con cespi (quello di destra con frutti, fichi e mele cotogne; quello di sinistra solo con fiori) e sorrette da putti e satiri (un putto per lato nella parte inferiore, due satiri al centro, altri due putti nella parte superiore), nei quali sono presentati gli episodi delle Metamorfosi relativi agli amori di Giove: a destra, con Europa; a sinistra, con Leda. Sopra la porta, su un finto architrave con mascherone centrale, due figure femminili sedenti reggono un ovale intrecciato a volute viola, con testina antropomorfa alla base e mascherone in alto, all'interno del quale è affrescato a monocromo un cavaliere al galoppo. La donna di destra, raffigurata di tergo con lo sguardo rivolto alla sua destra, ha i capelli biondi intrecciati in una crocchia e indossa una veste smanicata color rosa antico con bordo superiore verde acqua, che le scende morbidamente lasciando scoperte le spalle; il piede destro, l'unico visibile, è nudo ed è finto poggiare con le punte alla cornice reale della porta; il braccio destro è levato, il sinistro proteso in basso nell'atto di sorreggere il cornicione. La donna a sinistra, mostrata di prospetto, controbilancia il suo movimento volgendo il capo verso destra: ha una fascia sul capo e i capelli castani sciolti sulle spalle; indossa una veste smanicata celeste sopra una gonna dorata, da cui sbucano i piedi nudi e il destro, finto poggiare sulla cornice della porta, sovrasta il sinistro del quale sono visibili solo le dita; il braccio sinistro è celato, il destro è sollevato a reggere l'ovale monocromo e scopre l'ascella e parte del seno

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a mezzo fresco
  • AMBITO CULTURALE Ambito Veneto
  • LOCALIZZAZIONE Complesso Cavalli
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Gli affreschi sono oggi unanimamente attribuiti al frescante padovano Michele Primon sulla scorta di un confronto stilistico con la produzione (siglata) in Villa Contarini a Piazzola sul Brenta. A confermare l'attribuzione interviene anche l'inventario delle collezioni della famiglia Cavalli, redatto il 6 luglio 1722 dal pittore Zuanne Scopin, oggi irrintracciabile ma pubblicato da Pompeo Gherardo Molmenti nel suo volume del 1880, il quale recita: "Dieci quadri dipinti a fresco, tre sopra porte, sei sottobalconi, dieci sotto ovadi, sei soprabalconi, due medaglie con puttini e fiori et adornamento alle due porte, una va sopra le mura, l’altra in giardin; il tutto di mano di Primon"
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Ente pubblico non territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500699529-5
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso
  • DATA DI COMPILAZIONE 2018
  • ISCRIZIONI tratto sud, zoccolo, ovale, cornice superiore - AL MIO CALOR OGNI DUREZZA CEDE - capitale - a pennello nero - italiano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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