vera da pozzo, opera isolata - produzione veneziana (prima metà XIV)

vera da pozzo, (?) 1322 - (?) 1322

vera da pozzo cilindrica con sovrapposto elemento quadrato con unghie agli angoli e archetti pensili ribassati inflessi, tutti doppiamente profilati. Due rosette sono presenti nei pennacchi degli archi su ogni lato; cornice di coronamento composta da abaco e toro. Su due settori opposti due rosette, sugli altri uno scudo gotico appeso e un elemento (scalpellato ?) non leggibile. Sotto un'unghia si trova attaccatura di cannella di fontana tamponata. L'anello lapideo poggia su basamento ottagonale. La copertura del pozzo è in metallo

  • OGGETTO vera da pozzo
  • MATERIA E TECNICA pietra d'istria
    METALLO
    marmo rosa di Verona
  • MISURE Altezza: 80 cm
    Larghezza: 95 cm
  • AMBITO CULTURALE Produzione Veneziana
  • LOCALIZZAZIONE Venezia (VE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE la vera da pozzo è opera d'arte della prima metà del secolo XIV. In una faccia con elemento non leggibile Rizzi (1981) indica la presenza di un leone marciano, simbolo della Repubblica, forse scalpellato dopo la caduta della Serenissima (''Tutte o quasi le vere pubbliche erano contraddistinte da uno a più leoni marciani, andanti o 'in moleca'. La 'damnatio memoriae' ad opera della municipalità Democratica condusse alla distruzione di tali emblemi che furono per lo più scalpellati così da non lasciarne traccia alcuna'' Rizzi, 1976). La presenza su un altro fronte di uno scudo e la tipologia decorativa del puteale fanno però supporre che la vera fosse in origine privata (l’elemento indicato come leone marciano scalpellato potrebbe essere in realtà semplicemente un altra rosetta). La vera è uno dei numerosi pozzi pubblici presenti nell'isola. Riguardo ai pozzi veneziani le prime genti, venute a vivere nelle isole lagunari, recuperavano l'acqua dalle falde freatiche superficiali; con il successivo spostamento della sede governativa nell'isola realtina, nel IX secolo, si intensificò il bisogno di reperire acqua potabile. La questione fu risolta con i pozzi, che venivano a ricreare falde freatiche artificiali. Questi erano delle strutture complesse che fungevano sia da filtro, per la depurazione della pioggia, sia da cisterne. La pioggia veniva convogliata all'interno del pozzo grazie a dei tombini detti “gatoi”, filtrata da strati di sabbia e argilla per giungere sino al fondo del pozzo. Da qui veniva estratta con un secchio. Utilizzata inizialmente solo come elemento di protezione, per l'incolumità della gente e per garantire acqua pulita grazie ad un coperchio in legno o metallo, col passare del tempo la vera divenne oggetto di arredo urbano. I pozzi erano costruiti dai “pozzeri”, sottoclasse della “scuola dei mureri” (muratori), attivi dal XIII secolo
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500641286
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • STEMMI su un fronte - Gentilizio - Stemma - 1 - scudo gotico
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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