simbolo

emblema di confraternita, post 1600 - ante 1699

entro clipeo con cornice liscia: simbolo di confraternita San Rocco costituito da un bastone centrale accostato ai rispettivi due fianchi dalle lettere "S" e "R"

  • OGGETTO emblema di confraternita
  • MATERIA E TECNICA pietra d'istria
  • AMBITO CULTURALE Produzione Veneziana
  • LOCALIZZAZIONE Venezia (VE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE l'emblema posto sopra la porta stava a segnalare la proprietà immobiliare della confraternita veneziana della Scuola Grande di San Rocco. Tale associazione devozionale di battuti (flagellanti), protetta da santi Rocco e Nicola e invocante aiuto celeste contro la peste, agli inizi del XV secolo, ebbe una prima sede a S. Giuliano. Nel 1478, il Consiglio dei Dieci, organo preposto dalla Serenissima Repubblica anche al riconoscimento e regolamentazione delle confraternite, diede il proprio assenso all'istituzione della succitata congregazione. In seguito a tale gruppo di fedeli se ne associò un altro che si raccoglieva nella chiesa dei Frari, ove venne portata la sede generale. Ma, a causa di dissapori con il vicino convento di frati, la confraternita trovò ospitalità nel palazzo patriarcale gradense in campo San Silvestro. Nel 1485 le spoglie di San Rocco, nato nella seconda metà del secolo XVI, vissuto aiutando i poveri e gli appestati, giunsero a Venezia, rubate forse da Montpellier o dalla cappella del castello di Ughiera, in Lombardia, qui per mano di due monaci camaldolesi. Il corpo del santo venne esposto nella chiesa di San Geminiano per passare poi in quella di San Silvestro. Per nuovi contrasti tra il parroco e il patriarca di Grado le reliquie vennero traslate nella chiesa dei Frari. Grazie alla sempre maggior devozione, la scuola si arricchì velocemente da poter far costruire una chiesa (1489-1508). Accanto a tale edificio i confratelli si fecero erigere, nel 1516, un modesto fabbricato per le loro riunioni. Un anno dopo però venne iniziata la costruzione della scuola nuova. Si incaricò Bartolomeo Bon di occuparsi della maestosa costruzione ma costanti dissapori con la committenza portano al suo abbandono nel 1524. Al suo posto vennero chiamati i due fratelli Lombardo per passare poi allo Scarpagnino nel 1527. L'edificio venne concluso nel 1549. Con la pestilenza diffusasi a Venezia nel 1576 il santo fu proclamato conpatrono della città tuttora festeggiato il 16 agosto. Ogni confratello era tenuto annualmente a versare il proprio contributo. Con il denaro così acquisito, ma anche con i lasciti testamentari, la scuola costruì un proprio patrimonio da utilizzare per opere di beneficenza, per la creazione di ospedali per i compagni infermi e di ospizi per i bisognosi, per la costruzione di case da affittare. La scuola, che era già la più ricca di Venezia, fu la sola a salvarsi dalle soppressioni napoleoniche, grazie al decreto vicereale del 18 luglio 1806, e a conservare intatto il suo ricchissimo patrimonio di oggetti d'arte. Attualmente conta circa 350 confratelli capitolari che si riuniscono in Convocato Generale una volta all'anno sotto la direzione di una cancelleria con a capo il Guardian Grando
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500641262
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • ISCRIZIONI al centro del clipeo - S R - maiuscolo -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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