rilievo, opera isolata - produzione veneziana (inizio sec. XVII)

rilievo, 1611 - 1611

rilievo raffigurante San Giosafat, tra due angeli in volo, con croce astile e con la mano destra in segno di benedizione

  • OGGETTO rilievo
  • MATERIA E TECNICA pietra d'istria
  • AMBITO CULTURALE Produzione Veneziana
  • LOCALIZZAZIONE Venezia (VE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE San Giosafat, vescovo del XVII secolo, è raffigurato mentre viene incoronato da due angeli volanti entro comparto leggermente centinato. Due inscrizioni sono ancora leggibili al di sotto del rilievo: “IN TE(M)PO DE M. BARTOLO DE / FANTIN GASTALDO DE / LARTE DE FRVTARIOLI / ET AGIONTI LANO MDCXI” mente la seconda riporta la data del 1742 come anno di un restauro. Il rilievo trova collocazione sulla facciata dell’edificio che un tempo era probabilmente una delle sedi della corporazione dei fruttivendoli (“fruttaroli” in dialetto), della quale San Giosafat era il santo patrono. La Scuola dei Fruttaroli ebbe la prima sede in contrada San Paternian; in seguito a Santa Maria Formosa; “all’arte dei Fruttaroli erano uniti quali colonnelli gli Erbaroli ed i Naraanzeri, entrambi con sede propria. Avevano anche un ospizio con 19 camere ed un oratorio posto a disposizione dei poveri dell’arte in Corte del Fruttarol in Casselleria” (Pazzi, 2000). Perissa e Gramigna (2008) così parlano della suddetta corporazione: «Un'altra sede della Scuola si trova in fondamenta San Gioacchino, al n. 485, ora adibito ad abitazione privata: sopra la porta si riconosce un'iscrizione, molto rovinata del 1613; sul lato prospiciente il rio, è situato un rilievo con San Josafat e secondo pianto leggeva Levi, la scritta "IN TEMPO DE M. BORTOLDO DE MARIN GASTALDO DE L'ARTE DE FRUTAROLI ET AGIONTI L'ANNO 1611": se nella sede di San Pietro si riunivano i fruttivendoli e in quella di Santa Maria Formosa gli erbarioli e i naranzeri, gli agionti dell'iscrizione può essere riferito a questi ultimi, i quali usavano come deposito il Palazzo dei Camerlenghi a Rialto». Riguardo al santo questo morì martire per la fede nel 1623: «A vent’anni era entrato tra i monaci basiliani, ma nell’antico Ordine orientale portò le nuove idee e le direttive d’azione dei Gesuiti, pattuglia avanzata del Cattolicesimo nei paesi europei minacciati dall’eresia. Monaco, priore, Abate e finalmente Arcivescovo di Polock, intraprese una salutare riforma dei costumi monastici della ragione rutena, migliorando così la Chiesa uniate. La sua predicazione fruttò numerosissime conversioni e gli valse il titolo di ‘rapitore di anime’» (Giorgi, 2004, p. 634)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500641161
  • DATA DI COMPILAZIONE 2014
  • ISCRIZIONI al di sotto del rilievo - IN TE(M)PO DE M. BARTOLO DE / FANTIN GASTALDO DE / LARTE DE FRVTARIOLI / ET AGIONTI LANO MDCXI - maiuscolo - a incisione - veneziano
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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