stemmi
chiave di volta,
1778 - 1778
tre stemmi gentilizi a rilievo su elemento rettangolare e data incisa nella zona inferiore, tra scudo e scudo
- OGGETTO chiave di volta
- AMBITO CULTURALE Produzione Veneziana
- LOCALIZZAZIONE Venezia (VE)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE i tre stemmi familiari a rilievo posti in chiave di volta del ponte di S. Gioachin (fronte verso Via Garibaldi) sono le insegne araldiche dei Provveditori di Comun che, in carica nel 1778, si occuparono dell’edificazione del ponte (la data succitata è incisa nella zona inferiore del comparto lapideo, tra scudo e scudo). «I Provveditori di Comun furono istituiti in numero di tre nel 1256 ed ebbero, fin dall’inizio, ingresso nel Maggior Consiglio e nel Senato, con diritto di voto in quell’ultimo dal 1311. […] Essi avevano inoltre cura delle strade pubbliche, dei ponti, delle fondamenta, dei canali piccoli […]» (Pazzi, 2000). Oggigiorno risulta difficile l’identificazione delle casate dei tre scudi poiché mancano le originali policromie che ne distinguevano le diverse famiglie. Si potrebbe ipotizzare che il primo da sinistra appartenga alla famiglia Marcello (d’azzurro, alla banda ondata d’oro) mentre il terzo potrebbe essere attribuito ai Rota (troncato d’argento e di rosso, alla ruota e al monte di tre cime dell’uno nell’altro); per quello centrale il leone rampante è raffigurazione molto comune nelle armi e dunque attribuibile a diverse casate non avendo indizi utili. Nella pianta prospettica di Venezia del 1500 di Jacopo De’ Barbari il ponte è ligneo; lo ritroviamo in altre piante successive del 1566 (Paolo Forlati) e del 1626 (Alessandro Badoer). Nella pianta di Coronelli (1697) è ancora raffigurato come un ponte in legno. Da evidenziare che in chiave di volta verso San Piero di Castello è visibile un concio lapideo con cornice liscia e superficie scabra: qui è possibile che in passato ci fosse stato scolpito un leone marciano andante verso sinistra, simbolo della Repubblica di Venezia, forse scalpellato alla caduta della Serenissima. Il ponte, attraversante il rio de S. Anna, era denominato in passato Ponte del Forner. L’attuale toponimo del ponte deriva dalla vicina chiesa e convento di San Gioachin un tempo esistenti nelle vicinanze [«E’ stato forse per la vicinanza della chiesa dedicata alla madre della Vergine che le suore francescane vollero intitolare la loro chiesetta a San Gioachino, marito di Sant’Anna» (Rizzi T., pp. 230-231)]. Il ponte fu oggetto di restauro da parte del Comune di Venezia nel 1991 (vedasi targa lapidea murata sul ponte). Verso il 1450, come scrive Sansovino, a Venezia c'erano circa 450 ponti in pietra. Erano con il piano di calpestio piano o minimamente convesso o con alcuni gradini profondi e obliqui per poter riuscire a percorrerlo con facilità con carri e bestie. I primi ponti costruiti con pietra dei quali si ha notizia risalgono solamente al 1170: è in questo periodo che lo sviluppo urbanistico impose l'esigenza di creare dei collegamenti viari secondari via terra
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente pubblico territoriale
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500641155
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna
- DATA DI COMPILAZIONE 2013
- ISCRIZIONI zona inferiore del rettangolo - XVIII - a incisione -
- STEMMI scudo a destra - gentilizio - Stemma - stemma familiare dei Marcello - scudo accartocciato, alla banda ondata
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0