personaggi sacri

rilievo, ca 1345 - ca 1348

rilievo lapideo raffigurante Madonna incoronata con Cristo in braccio che consegna a San Pietro (a sx) le chiavi e a San Paolo un cartiglio

  • OGGETTO rilievo
  • MATERIA E TECNICA pietra d'istria
    METALLO
  • AMBITO CULTURALE Produzione Veneziana
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE ex Casa Maria Ausiliatrice
  • INDIRIZZO Castello, 454/ Fondamenta San Gioachin, Venezia (VE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE il rilievo lapideo, raffigurante la Madonna incoronata in trono con Bambino in braccio trai santi Pietro (a sinistra) e Paolo (a destra), è opera di lapicida d’epoca gotica. Il critico d’arte Wolters così lo menziona: « […] Non sappiamo niente sulla sua destinazione originale. Oggi si trova murato sopra un portale costruito molto più tardi. Lo stile delle figure parla a favore di una datazione nel terzo quarto del Trecento. La somiglianza della Madonna con quella del ‘Capitello’ (datato 1345) della facciata della Scuola della Carità è palese. Le due figure di santi somigliano a rilievi, come quello della facciata della Scuola degli Schiavoni, e il trono è quello tipico usato tanto spesso dai seguaci del Calendario». Lo storico Dorigo così ne parla: «Di un'altra insegna ospitaliera, finora scarsamente riconosciuta dalla critica, che la reputa quattrocentesca [...], è doveroso dar conto, poiché un testamento recentemente pubblicato non solo fornisce la sua datazione, ma anche ne indica un pagamento, e il modo di donazione all'istituzione interessata. L'insegna è quella dell'ospedale dei SS. Piero e Paolo [...], che rappresenta i due apostoli, con cartigli iscritti, mentre si approssimano alla Vergine e Bambino in trono, da cui ricevono le chiavi e la benedizione: l'altorilievo è di buona mano, iconograficamente innovante (finalmente le varie componenti dell'immagine sono poste in movimento e in stretta relazione tra loro), e il dettato plastico è coerente, con espressioni motivate dei volti. Lo volle un Marco da ca' da Modena che dettò (1-15 aprile 1348), fra le sue ultime volontà, quella di pagare 35 soldi di grossi al magister (di cui non dà il nome) per il "lapis qui fit in Sancta Margarita ymaginum beate Virginis et Apostolorume Petri et Paoli", e di assumere le spese affinché "mei Commissarii ponant dictum lapidem super porta hospitalis Sanctorum Petri et Pauli». Sui cartigli sono incise le seguenti iscrizioni: TV ES PETRVS ET SVPER HANC PETRAM AEDIFICABO ECCLESIAM MEAM ET TIBI DABO CLAVES [REGNI COELORVM] e [VAS] ELECTIONIS MIHI EST [ISTE]. La frase incisa sulla cornice inferiore riporta la notizia che vi fu un restauro alla fine del secolo XVII (1698). «Accanto alla raffigurazione di singoli santi come oggetti devozionali, verso la metà del Trecento si vede anche apparire una produzione di lastre complesse, con scene tratte dal Vangelo, o composte con devoti attorno alla Vergine o ai santi, per lo più con la funzione di insegna di scuole e confraternite, o di sopraporta di analoghe sedi ecclesiastiche» (Dorigo, 2003, p. 550). Pare che il portale sia stato una delle antiche entrata all’ospedale dei Santi Pietro e Paolo: tale istituto venne fondato nell’XI secolo per accogliere i pellegrini; successivamente divenne luogo di ricovero per feriti e ammalati. Alla metà del secolo XIV l’ospedale fu ampliato a seguito di alcune case donate da Francesco Avanzo. Nel 1806 fu soppresso e divenne patronato per bambini vagabondi. Il complesso venne restaurato negli anni 1996-1999 e attualmente è centro culturale e residenza per studenti
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500641145
  • DATA DI COMPILAZIONE 2014
  • ISCRIZIONI sul cartiglio di sinistra - TV ES PETRVS ET SVPER HANC PETRAM AEDIFICABO ECCLESIAM MEAM ET TIBI DABO CLAVES [REGNI COELORVM] - maiuscolo - a incisione - latino
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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