la moltiplicazione dei pani e dei pesci. moltiplicazione dei pani e dei pesci

dipinto, 1728 - 1728

Soggetti sacri. Figure. Paesaggi: collinare

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • MISURE Altezza: 540
    Larghezza: 830
  • ATTRIBUZIONI Pittoni Giovanni Battista (1687/ 1767)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Gallerie dell'Accademia
  • LOCALIZZAZIONE Gallerie dell'Accademia di Venezia
  • INDIRIZZO Dorsoduro, 1050/ Campo de la Carità, Venezia (VE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Già nella chiesa dei SS. Cosma e Damiano alla Giudecca. Passato in proprietà demaniale al tempo delle soppressioni fu inviato a San Vito d'Asolo nel 1841 sotto il nome di Sebastiano Ricci, secondo l'erronea indicazione dell'elenco del deposito demaniale , e ritirato nel 1906. Collocato per qualche tempo nella sagrestia della chiesa di Santo Stefano assieme al "Miracolo della rupe" di S. Ricci (v. scheda n. 189) fu poi con questo esposto alle Gallerie. Nel 1957 fu collocato in una sala presso la Fondazione Cini. Citato come "opera degna e famosa" dallo Zanetti nella "Rinnovazione" del 1733 e quindi anteriore a tale data. Per il Goering del 1719-20; più giustamente per l'Arslan del tempo degli altri grandi dipinti di S. Ricci, Trevisani e Molinari che erano nella stessa chiesa e quindi eseguito forse attorno al 1728, datazione accolta dalla Gagliardi Gabrielli. Questo trova riscontro nell'opinione espressa da E. Martini che, presentando il paesaggio, particolarmente gli alberi, uno stretto richiamo alla maniera di Marco Ricci, si possa pensare ad un intervento di questi nella tela del Pittoni, tanto più comprensibile se si considera che un medesimo intervento è documentato dalle fonti nella tela di Sebastiano Ricci che era a pendant della presente. Si conoscono due piccole tele connesse a quest'opera e ritenute anche modelli per essa: una già della collezione Dal Zotto assieme al cosiddetto modello per "il Miracolo della rupe" di S. Ricci e quindi nella collezione Carrer, esposta nel 1941 a Roma dal Morandotti, la cui appartenenza al Pittoni è stata però messa in dubbio. L'altra, di proprietà Rawson, resa nota a Watson alla mostra della Withechapel a Londra nel 1951, la quale tuttavia più che un modelletto è stata giudicata una versione in piccolo dello stesso Pittoni. Non si conoscono disegni preparatori per il presente dipinto, anche se esistono vari studi di particolari che in qualche modo si possono ricollegare ad esso
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500442945
  • NUMERO D'INVENTARIO 865
  • DATA DI COMPILAZIONE 1970
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2009
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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