Una scarpata in ciottolato, cui segue uno zoccolo a gradoni con angoli sporgenti lavorati a sbozzatura grezza, regge il corpo del monumento composto da un primo plinto più sorgente, sbozzato, e da un secondo, liscio, con toro schiacciato. Sale da qui il fusto che reca sulla fronte la dedica e sui rimanenti lati le lapidi marmoree con i lunghi elenchi di caduti e dispersi. Chiudono il pilastro un echino e una cornice liscia su cui poggia la figura bronzea del soldato: la postura decisa e fiera, il pugnale stretto nella mano destra mentre volge lo sguardo a sinistra allungando il braccio verso le montagne a fermare il nemico che tenta l'avanzata, simboleggiando la scritta ai suoi piedi "DI QUI NON SI PASSA". Sulla fronte del monumento, seduta su un dado che sporge dal plinto inferiore, sta una figura di donna che, affranta, stringe a sé il giovane figlio - ricordo di tanti giovinetti caduti- il quale, a petto scoperto, alza con la destra dei boccioli di rosa. Gli stessi che cingono le due figure, ulteriormente legate fra loro anche dal fluente panneggio, mentre alle spalle una grossa croce simboleggia il sacrificio di molti. Sul lato ovest, una corona bronzea mentre sul lato nord una composizione raffigura attrezzi da lavoro fra rami di quercia, alloro e un festone