Doppio ritratto

dipinto, ca 1523 - ca 1524

Tavola rettangolare con sviluppo verticale. Raffigura due giovani uomini a mezza figura. Entrambi sono vestiti di scuro e dai colletti sbuffa la camicia. Il primo è posto di profilo e si rivolge all’osservatore mostrando una lettera, il ragazzo dietro punta lo sguardo sull’osservatore. Sfondo scuro

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Carucci Jacopo Detto Pontormo (1494/ 1557)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Loredan Cini
  • INDIRIZZO Dorsoduro, 864 e 732, Venezia (VE)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La storia collezionistica di questo dipinto è stata ricostruita solo a partire dagli anni Novanta del ‘900. Dopo che Costamagna (1994) collegò il dipinto indicato al numero 68 dell’inventario redatto alla morte del marchese Giovan Luca Orazio Pucci nel 1797, trascritto da Corti nel 1982, con quello in questione. Il riconoscimento dei due raffigurati è invece da attribuire a Gamba (1921) che mette in relazione un passo delle Vite del Vasari dove riporta come Pontormo avesse raffigurato due suoi cari amici: uno il genero di Becuccio Bicchieraio e un altro di cui non ricorda il nome. Questa tesi è supportata dalla lettera dipinti che riporta un estratto dal De amicitia di Cicerone (VI, 22). Immaginando che i due amici siano coetanei di Pontormo, e definendo la loro età intorno ai trent’anni, si rafforza la datazione attorno al 1523-24 (Campigli 2016)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà persona giuridica senza scopo di lucro
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500187904
  • NUMERO D'INVENTARIO F G. C. 40025
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Venezia e dei comuni della gronda lagunare
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Artistico Etnoantropologico e per il Polo Museale della citta' di Venezia e dei comuni della gronda lagunare
  • DATA DI COMPILAZIONE 1993
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2021
    2006
  • ISCRIZIONI sulla lettera - Denique ceterae res quae expetuntur opportunae / sunt singulae rebus fere singulis. Divitiae / ut utare opes ut colare honores ut / laudere voluptates ut gaudeas valetudo / ut dolore careas et muneribus fungare / corporis. Amicitia plurimas res / continet quoquo te verteris pr[a]esto est [nu]llo loco excluditur numquam / [intem]pestiva nu[m] q[uam] molesta est / itaq[ue] non aqua non in aegni ut / aiunt pluribus locis utimur / quam amicitia - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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