Madonna con Bambino in trono
dipinto,
1457/ 1459
Mantegna Andrea (1431/ 1506)
1431/ 1506
Personaggi: Madonna; Cristo Bambino. Figure: angeli musicanti. Decorazioni: festoni di frutta. Elementi architettonici. Strumenti musicali
- OGGETTO dipinto
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MISURE
Altezza: 220
Larghezza: 115
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ATTRIBUZIONI
Mantegna Andrea (1431/ 1506)
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Abbazia di S. Zeno Maggiore
- INDIRIZZO Piazza S. Zeno, Verona (VR)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE A Gregorio Correr, protonotario apostolico e abate di S. Zeno, di cui aveva ottenuto la commenda nel 1443 (Biancolini, 1749), spetta la com- missione dell'opera, che si pone a capo del rinnovamento architettonico della cripta e del coro, iniziato nel 1443 (Da Lisca, 1941). Non e' nota la data del primo contatto con Mantegna, con cui le tratta- tive sono gia' in atto all'inizio del 1457. I lavori dovettero cominciare ben presto se sono gia' molto avanti nell'aprile del '58 (Archivio di Stato, Mantova, Gonzaga, Copialet- tere b. 2886, edita da Kristeiler, 1901) e ripresa quindi per essere, alla fine di luglio, prelevata da Padova e consegnata (Puppi, 1972). La decifrazione iconografica e' legata sia al tema dettato dal com- mittente sia alla collocazione originaria dell'opera, progettata nel suo complesso, dall'inquadramento entro la cornice monumentale sino all'ambientazione nel presbiterio e alla realizzazione della finestra sulla parete meridionale. Spetta dapprima ad Hourticq (1922; al quale si deve la corretta identificazione dei santi) e a Da Lisca (1941) l'approfondita analisi in questa direzione. E' acquisito inoltre il collegamento tra i complesso mantegnesco e l'altare donatelliano del Santo di Padova (cfr. soprattutto KNAPP, 1910; Venturi, 1914; Fiocco 1937; Mellini, Quintavalle, 1962). Il trittico, quando all'inizio del '500 venne demolito l'altare del Correr, venne appeso in fondo all'abside; trasportato in Francia dai Napoleonici, rientro' nel 1815 privo delle tavole della predella; il complesso venne ricomposto, con le copie fatte eseguire da Benedetto del Bene a Paolino Caliari, e affisso alla parete meridionale della abside (1871) trasferito per sicurezza a Firenze nel 1915, fu ricove- rato dopo la guerra nel Museo Civico veronese, dal quale, dopo il restauro eseguito a Brera, venne riportato a S. Zeno e posto sul nuovo altare costruito nel 1930 (sulle vicende dell'ultimo secolo cfr. soprattutto Da Lisca, 1941; inoltre per i restauri, b. S. Zeno in Archivio Soprintendenza Beni Artistici e Storici del Veneto, Verona)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0500056247-2
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni artistici e storici del Veneto
- DATA DI COMPILAZIONE 1983
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DATA DI AGGIORNAMENTO
1989
2006
- ISCRIZIONI sul tappeto del trono - 1443 - a pennello -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0