Giustizia fascista. Giustizia attorniata da altre figure simboliche e allegoriche
rilievo,
Arturo Martini (attribuito)
Treviso 1889 - Milano 1947
L'altorilievo è posto in posizione centrale fra altri due altorilievi di uguali dimensioni, realizzati da artisti differenti e collocati sulla parete centrale dell'ambulacro della Corte d'appello al terzo piano del Palazzo di Giustizia
- OGGETTO rilievo
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MATERIA E TECNICA
Marmo
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ATTRIBUZIONI
Arturo Martini (attribuito): disegnatore
- LOCALIZZAZIONE Palazzo di Giustizia
- INDIRIZZO Corso di Porta Vittoria angolo via Freguglia, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera venne commissionata dall'architetto Piacentini per il nuovo Palazzo di Giustizia costruito nel 1932 e terminato nel 1940 assieme ad un altro centinaio di pezzi decorativi. L'a lastra di Martini è posta al centro di un trittico sulla parete principale dell'ambulacro della Corte d'Appello al III piano del Palazzo. L'artista era solito modellare la creta e per la traduzione in pietra delle sue opere realizzò un calco in gesso che terminò nel 1937; questo venne poi smontato in blocchi inviati a Carrara dove degli scalpellini, sotto la direzione di Martini, tradussero l'opera in pietra. Il rilievo, assieme a quello di Romano Romanelli "La giustizia romana" e a quello di Arturo Dazzi "La giustizia biblica", venne assemblato e collocato all'interno del Palazzo tra il 1937 e il 1939. Prima ancora della sua collocazione all'interno del tribunale la Galleria del Milione realizzò una mostra con i bozzetti e gli scatti fotografici dei modelli in gesso. Due parti del modello in gesso sono attualmente ancora in possesso degli eredi. Due successive derivazioni indipendenti furono invece scolpite dallo stesso Martini relativamente alle sole scene de "La carità" e di "Dedalo e Icaro", decontestualizzandole dalla scena complessa in specie. Al di sotto del pannello, in origine si leggeva l'iscrizione in marmo "GIUSTIZIA FASCISTA" visibile in una foto d'epoca ed oggi non più presente. L’opera rappresenta la Giustizia con i suoi attributi (la bilancia e la spada) seduta al di sopra dell’albero del Bene e del Male simbolicamente raffigurato dal serpente con la mela. Attorno a lei i personaggi si suddividono in quattro quadranti. In alto a sinistra abbiamo il gruppo degli “Eroi”, all’interno del quale riconosciamo Bellerofonte recante la testa della Chimera, Dedalo e suo figlio Icaro con lo sguardo rivolto verso il cielo e alle loro spalle una Vittoria mentre trasporta il corpo di un caduto di guerra. Nel quadrante sottostante il gruppo degli “Intellettuali”, un vescovo ed un giurista precedono una grande folla, mentre ai loro piedi un mendicante si affida alla Carità. Nel quadrante in alto a destra il gruppo degli “Ambiziosi”, tra cui riconosciamo la Bellezza scoperta, Pegaso abbracciato dal poeta, ed una coppia di innamorati, mentre ai piedi di Pegaso viene raffigurata la Vanità rappresentata dalla volpe. Al di sotto di questo gruppo, si trova la scena con il Figliol Prodigo che viene abbracciato dal padre al suo ritorno a casa. Fa anch’esso parte del gruppo della “Famiglia” che vediamo rappresentata nella lastra anche da un altro insieme di figure dentro una barca, in cui si possono individuare una madre, un padre e tre figliuoli
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303270792
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la citta' metropolitana di Milano
- DATA DI COMPILAZIONE 2021
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0