Madonna con il Bambino, S. Giuseppe, S. Rocco e un donatore

dipinto,

Raffigurazione centrata sul fulcro compositivo della Madonna e del Bambino, figure accovacciate in compagnia dell'agnello. Ai lati del gruppo sono presentate le figure di S. Giuseppe a sinistra e di S. Rocco a destra. Quest'ultimo introduce il donatore, posto in ginocchio sul margine inferiore della tavola. La scena è ambientata in un paesaggio roccioso e fluviale

  • OGGETTO dipinto
  • AMBITO CULTURALE Ambito Lombardo
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Bergognone Bernardino
  • LOCALIZZAZIONE Stezzano (BG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Ricordata da Achille Locatelli Milesi come opera di ambito milanese del primo Cinquecento nella collezione dei conti Moroni di Bergamo (1922-1923), la tavola con la Sacra Famiglia fu ricondotta da Antonio Morassi a Bernardino Bergognone (notizie 1494-1523), fratello di Ambrogio, entrambi artisti di cultura foppesca. Anche se l’attribuzione attuale ha virato verso un più cauto ambito lombardo a cui si unisce l’evidente matrice vinciana, già Morassi aveva ben delineato il solco entro cui collocare l’opera: “esempio veramente squisito della pittura lombarda del primo decennio del Cinquecento, è interessante anche perché innesta il motivo leonardesco della Vergine in una composizione tradizionale, fra i Santi Giuseppe e Rocco, e il donatore” (p. 457, 1930-1931). La cronologia è collocata indicativamente al primo decennio del XVI secolo come da bibliografia citata, mentre la datazione alternativa riportata è quella presente nella scheda della Fototeca Zeri, corrispondente agli anni documentati di attività di Bernardino Bergognone cui è ancora attribuita la tavola (http://catalogo.fondazionezeri.unibo.it/scheda/opera/25255/Bergognone%20Bernardino%2C%20Madonna%20con%20Bambino%2C%20san%20Giuseppe%2C%20san%20Rocco%20e%20il%20donatore). Il dipinto, come accennato, faceva parte della collezione Moroni, raccolta iniziata nel Seicento dal conte Francesco (1606-1679), accresciuta in seguito con nuovi apporti nella prima metà dell’Ottocento, grazie all’impulso di Pietro Moroni (1792-1858); sugli inizi seicenteschi della collezione si veda la "Relazione storica" in allegato al vincolo del 2005, mentre sull'incremento settecentesco della collezione con innesti dalla famiglia Furietti si rimanda a De Franceschini 2014 (Cenni biografici, p. 95)
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303270212
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Bergamo e Brescia
  • DATA DI COMPILAZIONE 2023
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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