decorazioni ornamentali con grottesche e imprese araldiche

fascia ornamentale, post 1519 - ante 1539

Nella fascia superiore delle pareti, la Sala delle Targhe presenta un fregio pittorico piuttosto lacunoso inquadrato da cornici modanate. Il modulo compositivo doveva prevedere tre riquadri a grottesca per ogni lato, entro cui si alternavano targhe con l'impresa delle Pause musicali e con il motto isabelliano NEC SPE NEC METV. Il disegno delle grottesche ritorna con la sola variazione del colore di fondo, alternando il blu al rosso. In ogni riquadro le targhe centrali con sagomature ad aletta sono sostenute da coppie di putti su delfini affrontati; le code degli animali, procedendo verso le estremità laterali dei pannelli, si trasformano in girali vegetali che contengo nelle volute cavalli con terminazioni fitomorfe. I due finestroni quadrangolari della parete est dovettero essere aperti in epoca moderna: quello di destra ha infatti comportato la perdita parziale del fregio preesistente

  • OGGETTO fascia ornamentale
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
    intonaco/ pittura a secco
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italiano
  • LOCALIZZAZIONE Complesso Museale di Palazzo Ducale
  • INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La residenza vedovile di Isabella d’Este, ben più ambiziosa della precedente in Castello, venne installata all'interno di Corte Vecchia in una serie di ambienti di origine medievale, prevedendo diversi interventi strutturali coordinati dall’architetto Giovan Battista Covo. Gli apparati decorativi vennero piuttosto affidati in buona parte all’artista mantovano Lorenzo Leonbruno, il cui capolavoro è certamente la Sala della Scalcheria. La dimora vedovile - abitata già da Isabella nell'ottobre del 1520 - era dunque composta dall’appartamento residenziale di rappresentanza posto nell’ala ovest di Santa Croce (dall’adiacente cappella palatina), cui spiccavano la Galleria e la Sala Imperiale, e dall’appartamento che ospitava la sua preziosa collezione di antichità e di pitture, ovvero l’ala meridionale di Grotta, con la Scalcheria, il ‘nuovo’ Studiolo e la ‘nuova’ Grotta, oltre alle delizie del Giardino Segreto. L’ala di Santa Croce, comprendente tutto il fronte ovest del Cortile d’Onore, era congiunta con la chiesa omonima - all’epoca ancora operante come annesso oratorio - dallo snodo costituito dal Viridario-impluvium. L’appartamento grande includeva diversi ambienti eterogenei per dimensioni: da ampie sale di rappresentanza a piccoli stanzini prevalentemente destinati ad uso privato, comprendendo anche una Galleria (o Sala delle Imprese isabelliane), in origine una loggia porticata aperta sul cortile di Santa Croce. L’apparato ornamentale conservatosi è principalmente da ascriversi al terzo decennio del Cinquecento, realizzato su commissione dell’estense. La Sala delle Targhe, già contestualmente attribuibile alla committenza di Isabella d'Este, trova un ulteriore sostegno per una collocazione durante il suo soggiorno in Corte Vecchia con la presenza nel fregio dell'impresa delle Pause e del celebre motto NEC SPE NEC METV. Il soffitto, in gran parte reintegrato, venne restaurato nel biennio 1988-1989 dal trentino Diego Voltolini (relazione nr. 141/MN. Archivio SABAP Cr, Lo, Mn – Fondo Relazioni di restauro)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303267429-2
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Brescia, Cremona e Mantova
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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