decorazioni ornamentali

peduccio, post 1490 - ante 1519

Il Camerino dei Nodi, presso il castello di San Giorgio, presenta una decorazione plastico-pittorica unitaria circoscritta alle vele e alle lunette parietali, ampiamente integrata in seguito alla riscoperta novecentesca. Il soffitto è concluso, all'intersecarsi delle lunette con le vele nell'imposta d'arco, da peducci modellati in stucco ed intonacati. Ogni parete presenta una triade di peducci centrali, inquadrati da una coppia di angolari, differenti tipologicamente, nonché di minori dimensioni. I peducci centrali presentano una fascia mediana - compresa tra cornicette modanate - decorata con rilievi a foglia d'acanto; in forma semplificata, i peducci angolari svolgono la stessa funzione di raccordo con il principio delle arcate

  • OGGETTO peduccio
  • MATERIA E TECNICA stucco/ intonacatura
  • AMBITO CULTURALE Ambito Italiano
  • LOCALIZZAZIONE Complesso Museale di Palazzo Ducale
  • INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Prima del restauro del 1927, il Camerino dei Nodi non presentava l'aspetto odierno: la volta percorsa dall'intreccio di corde annodate era stata ridecorata con racemi vegetali, probabilmente eseguiti all’epoca di Federico II (si vedano le immagini riprese prima dell'intervento novecentesco in Cottafavi 1930; si possono scorgere solo le decorazioni a nodo delle lunette). La decorazione originaria recuperata negli anni Venti è certamente da ascriversi ad Isabella d'Este, che allestì diversi piccoli locali entro il suo appartamento di Castello: la datazione proposta nella presente scheda riporta indicativamente gli estremi cronologici del soggiorno della marchesa nella fortezza. Se Cottafavi non intravide “nulla di singolare” nelle decorazioni ‘federiciane’ poi smantellate, Giannantoni presumeva corrispondessero a “quei camerini da bagno di tanto splendore che la fama ne corse per il mondo” (il primo, vista la scarsa qualità delle pitture, immaginava piuttosto due ipotesi alternative: forse gli stanzini non collimavano con quelli di Federico o probabilmente le decorazioni erano posteriori all’intervento della bottega di Giulio Romano). Inoltre i camerini dell’ammezzato basso della controtorre sud ebbero in seguito un comune destino: durante la dominazione asburgica vennero utilizzati come ambienti di servizio degli archivi (latrine e magazzini). La complessa storia conservativa di questi locali ha compromesso in maniera irreversibile gli apparati decorativi isabelliani, diffusamente integrati nel corso del restauro novecentesco
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303267410-2
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Brescia, Cremona e Mantova
  • DATA DI COMPILAZIONE 2016
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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