decorazioni ornamentali
Il Camerino delle Catenelle, presso il castello di San Giorgio, presenta una decorazione plastico-pittorica unitaria della volta e delle lunette parietali, ampiamente integrata in seguito alla riscoperta novecentesca. Il soffitto a volta ribassata è percorso da catenelle dorate inanellate l'una dentro l'altra e disposte in partizioni, che talora seguono la struttura architettonica della volta. Le linee di intreccio convergono verso il centro del coperto, dove è rappresentato un oculo (originariamente conteneva un'iscrizione). Ogni lunetta mostra inoltre centralmente lo stesso motivo decorativo con disco rotondo (probabilmente di color azzurro con scritte dorate: Cottafavi 1930). Nella parete ovest si conservano ancora due clipei con iscrizioni leggibili
- OGGETTO decorazione pittorica
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MATERIA E TECNICA
intonaco/ pittura a fresco
intonaco/ pittura a secco
- AMBITO CULTURALE Ambito Italiano
- LOCALIZZAZIONE Complesso Museale di Palazzo Ducale
- INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Prima del restauro del 1927, il Camerino delle Catenelle non presentava l'aspetto odierno: la volta percorsa dall'intreccio di anelli era occlusa da un controsoffitto, probabilmente eseguito all’epoca di Federico II (si vedano le immagini riprese prima dell'intervento novecentesco in Cottafavi 1930). La decorazione originaria recuperata negli anni Venti è certamente da ascriversi alla committenza di Isabella d'Este, che allestì diversi piccoli locali entro il suo appartamento di Castello (la datazione proposta nella presente scheda riporta indicativamente gli estremi cronologici del soggiorno della marchesa nella fortezza). Se Cottafavi non intravide “nulla di singolare” nelle decorazioni ‘federiciane’ poi smantellate, Giannantoni presumeva corrispondessero a “quei camerini da bagno di tanto splendore che la fama ne corse per il mondo” (il primo, vista la scarsa qualità delle pitture, immaginava piuttosto due ipotesi alternative: forse gli stanzini non collimavano con quelli di Federico o probabilmente le decorazioni erano posteriori all’intervento della bottega di Giulio Romano). Inoltre i camerini dell’ammezzato basso della controtorre sud ebbero in seguito un comune destino: durante la dominazione asburgica vennero utilizzati come ambienti di servizio degli archivi (latrine e magazzini). La complessa storia conservativa di questi locali ha compromesso in maniera irreversibile gli apparati decorativi isabelliani, diffusamente integrati nel corso del restauro novecentesco; le iscrizioni - di cui ancora frammentariamente si indovinano le tracce - sono quasi completamente perduti (si conservano soltanto due motti latini). Visto il massiccio intervento subito, si è preferito lasciare ad ambito generico l'esecuzione pittorica della volta, nonostante Cottafavi proponga una vicinanza con il pittore mantovano Lorenzo Leonbruno
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0303267407-1
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza Belle arti e paesaggio per le province di Brescia, Cremona e Mantova
- DATA DI COMPILAZIONE 2016
- ISCRIZIONI parete ovest, secondo clipeo da sinistra - EVENTIS/ CON IRA PO - capitale - a pennello - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0