storie della vita di San Paolo

dipinto, 1561/ 1564

affresco

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Campi Antonio (1523/ 1587)
  • LOCALIZZAZIONE Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'affresco, che fa parte della serie della Vita di San Paolo, è collocato a destra dell'altar maggiore, nella parete divisoria. Questa zona della chiesa deve essere stata quella sistemata per prima per poter celebrare la messa. Il dipinto segue quello affrescato a sinistra dell'altare daGiulio Campi ed è, con i due opera del fratello Antonio. La collaborazione di Giulio con Antonio è precocissima e continua fino a tutto il VI decennio del Cinquecento (affreschi della volta di S.Margherita a Cremona del 1547, del Palazzo della Loggia a Brescia del 1549, del San Sigismondo a Cremona della fine del VI decennio, il muro divisorio della chiesa di Meda e di vari palazzi. Dal 1560 i due fratellisciolgono la loro unione e Antonio procede indipendente. Allo stile aulico e calibrato di Giulio, Antonio contrappone una tensione linearistica più spesso volta a un capzioso gioco calligrafico (BORA, 1985, p.181) e soprattutto approfondisce le ricerche sugli "artifici" ottici e sulle tematiche di sfondamento illusionistico che vediamo trionfare nei suoi interventi in San Paolo Converso soprattutto nel progetto della volta, in gran parte realizzata e completata dal fratello Vincenzo ( Morigia, "Historia dell'antichità di Milano" 1592, libro I, p.242).Negli affreschi del presbiterio di San Paolo Antonio preferisce asaltare il carattere romanizzante del suo linguaggio, con esiti curiosi di stravaganze tipologiche, eccessi anatomici e compositivi, servendosi di un calligrafismo spesso estroso, probabilmente derivato dalla osservazione di stampe nordiche. Non mancano ricordi delle precedenti esperienze parmigianinesche, particolarmente nelle figure femminili (v. la donna a sinistra che diventerà Santa eaterina in altri dipinti attribuiti da Bora ad Antonio (1977, p.59 e 1985, p.181: pala di Sant Ilario a Cremona).Iconograficamente, non è chiaro di quale miracolo si tratti: nelle vite di San Paolo si accenna alla guarigione di una indemoniata avvenuta a Filippi e a quella di uno storpio a Lystra di Licaonia (Reau; Bibliotheca Sanctorum); il Torre (1674 e poi anche Venturi 1933) dicono "SanPaolo che resuscita un morto"; Bora (1985) : "San Paolo che resuscita Patroclo" (?)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300209134A-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

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