battesimo di San Paolo

dipinto,

affresco

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Campi Giulio (1508/ 1573)
  • LOCALIZZAZIONE Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Giulio, il maggiore dei tre fratelli Campi, partecipò come capo bottega alla decorazione della chiesa di San Paolo a lui toccò il primo dei quattro affreschi che ornano la zona presbiteriale "secondo un costume abbastanza comune nelle botteghe artistiche del Rinascimento, affreschi che successivamente il fratello Antonio portò a termine, nel giro di pochi anni" (da MORANDOTTI, 1984, p.30).Considerando che la data 1564 scritta nell'affresco con il "Martirio di San Paolo" è sicuramente la data finale dell'intera decorazione del presbiterio, si può presumere che essa "venne iniziata verso la fine degli anni Cinquanta del Cinquecento" ( secondo MORANDOTTI, p.27).Ciò sarebbe confermato dalla data 1551 che indica l'inizio delle celebrazioni eucaristiche nella aula pubblica (Registro dell'Archivio delle RR MM Angeliche del Monastero di S.P.COn. di MI, tomo I, c.6, A.S.M, F.R. Registro N.60): è logico che si sia quindi iniziata la decorazione a partire dal muro divisorio, a cui sta appoggiato l'altare (secondo Morandotti). Per G.BORA (1985, p.130) questo affresco è databile "ai primi anni Sessanta"."Il Battesimo è opera stimolantissima, scrive G. GODI (1978, p.52), per le molteplici implicazioni stilistiche che riassume in sè, molto importanti anche per la cultura pittorica del fratello Antonio", come le figure-quinta ai lati della composizione e le reminiscenze raffaellesche (Stanze Vaticane). Anche Giulio BORA osserva che Giulio Campi aveva maturato il suo stile studiando gli affreschi di Giulio Romano a Mantova , cosicchè "il connubio fra quest'ultimo, Pordenone e Parmigianino ed echi della scuola raffaellesca producono uno stile giocato su rispondenze ritmiche e flessuosità di pose, ora denso di linearistiche tensioni nei volti e nei corpi, tali da far pensare a parallele esperienze di "romanisti" fiamminghi" (BORA, 1985, p.128).Comunque l'attribuzione a Giulio non è unanime: partendo da Vasari che pensava che i quattro affreschi fossero di mano di Giulio con l'aiuto di Antonio, critici più recenti li attribuiscono tutti ad Antonio (MONGERI, 1872; BIANCONI, 1784; MEZZANOTTE, 1936; PEROTTI,1932; RONCHI, 1964).Ma già il TORRE (1674) specifica che il "Battesimo del Santo" è da riferire a Giulio, opinione condivisa da BORA (1977 e 1985), da GODI e CIRILLO (1978), da MORANDOTTI (1984)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300209134A-2
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1991
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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