Due finti loggiati a serliana, separati dal finestrone centrale della controfacciata, appartenenti alla prima serie di 10 che costituisce: il matroneo elevantesi sopra la trabeazione del primo ordine dell'aula pubblica. Le colonne binate dal fusto grigio liscio e dal capitello composito dorato traguardano ambiti dal soffitto cassettonato (travi amaranto dai profili dorati con cassettoni grigi) e con finestre centinate a piccoli vetri circolari piombati. Pareti giallo paglierino con modanature grigio-dorate e fregi su fondo oro: corona di alloro e ramo di ulivo verdi; strumenti musicali marroni. Una finta mostra architettonica a volute, festoni pendenti sui pilastrini dei montanti e intarsi marmorei poli cromi, incornicia il finestrone centrale. Sui Pennacchi dell'arco della serliana e della finta finestra sono dipinti finti bassorilievi
- OGGETTO dipinto
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ATTRIBUZIONI
Campi Giulio (attribuito)
Campi Antonio (attribuito)
Campi Vincenzo (attribuito)
Borroni Giovan Angelo (1684/ 1772)
Biella Felice (1702/ 1786)
- LOCALIZZAZIONE Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Sappiamo dalle fonti che la decorazione della volta venne eseguita dai fratelli Antonio e Vincenzo Campi negli anni 1586-1589. Verosimilmente la progettazione dell'ordito architettonico illusionistico dovette spettare ad Antonio Campi. A sostegno di questa ipotesi si possono portare precedenti esperienze dell'artista, soprattutto in San Pietro al Po a Cremona (decorazione dei transetti e delle volte della sagrestia), nonchè la sua attività di architetto. Tuttavia le stesse fonti asseriscono che i lavori furono ultimati dal solo Vincenzo Campi, essendo Antonio morto nel 1587. Inoltre appare trascurabile il fatto che nell'iscrizione sulla controfacciata appaia il nome del fratello maggiore Giulio Campi, morto nel 1573 prima dell'inizio dei lavori. Citato forse per la sua partecipazione ad altre commissioni in San Paolo Converso. Del resto tale scritta venne ridipinta nel 1760 dal Borroni e dal Biella e di certo non si può escludere un travisamento dell' originale. Il loggiato spetterebbe dunque ad Antonio Campi.D'altra parte la sua morte precoce dovette impedirgli quasi certamente la realizzazione finale; per questa ragione è da pensare un diretto intervento di Vincenzo Campi. Nella controfacciata, probabilmente eseguita per ultima, sono presenti dei rifacimenti che alterano la lettura originaria. In particolare i restauri settecenteschi hanno reinventato la mostra della finestra centrale e la scritta in calce al loggiato. Quest'ultima sostituisce e si sovrappone ad una precedente appena visibile che sembra indicare soltanto il nome di Vincenzo Campi. Si può ipotizzare che i restauratori settecenteschi avessero voluto con questo ricordare gli interventi nella chiesa dei tre fratelli Campi
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300209101-0
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
- DATA DI COMPILAZIONE 1984
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- ISCRIZIONI due scritte sovrapposte: quella tra parentesi sarebbe la più antica - "[......] CENTIVS CAMPVS CREMONENSIS VNACVM IVLIO E ANT°. [......] VINC [...] NTI [......]/ FR. MIN PINX MDLX [...] VNC/ [......] AB IO [......] BORONO CREMONI.I ET FELICE BIELLA MEDIOLA.SI RESTAVR [......] AN. MDCCLX PINGE [......] - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0