monumento funebre di Giacomo Stefano Brivio

monumento funebre, 1486 - 1486

Sarcofago di marmo bianco di Carrara sorretto da quattro colonne e sormontato da tempietto quadrato con semicupola csu cui poggia la statua della Vergine col bambino. Basi delle quattro colonne: in pietra scura di Oira, quasi quadrate con specchiature ornate con sei medaglioni di armo bianco di Carrara. Colonne: due anteriori sono interiori sono intere mentre le due posteriori sono incassate nel muro. A forma di candelabri con vaso a foglia in marmo di Carrara, di un anello in marmo rosso di Verona e dal fusto, ornato con foglie e rose entro riquadri, in pietra scura di Oira. Capitello di marmo di Carrara. Sarcofago: cassa in marmo di Carrara chiusa da due trabeazioni, quella inferiore scolpita con coppie di delfini divisi da un vaso con giglio, quella superiore con due sirene che reggono una corna con scudo liscio e volute. Ornata con cinque scene divise da lesene con motivo floreale

  • OGGETTO monumento funebre
  • MATERIA E TECNICA pietra/ intaglio
    marmo bianco di Carrara/ doratura/ intaglio/ scultura
    marmo rosso di Verona/ intaglio/ scultura
  • LOCALIZZAZIONE Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Da un documento veduto dall'Allegranza nell'archivio di D. Carlo Brivio (1784) sappiamo che il marchese Paolino Brivio, castellano e podestà di asti, miracolosamente guarito da "un morbo cum carbuncolo", come ringraziamento a san Pietro Martire, con rogito del notaio Lancillotto Montabutto, il 14 aprile, 1441 lasciava 500 fiorini per la costruzione di una cappella in Sant'Eustorgio e altri 200 per affrescarla. Però soltanto il 28 agosto 1483 Giacomo Stefano Brivio (morto poi il 26 dicembre 1484) con testamento rogato dal notaio Filippo Porena, dava disposizione "pro capela construenda in Ecclesia S. Eustorgii Mediolani....sita extra portam Ticinensem Mediolani, intra Redefossum" nella quale dovevano essere sepolte "ossa parentum et defunctorum". La cappella quindi venne iniziata nel 1484, datavisibile all'esterno della cappella. Anche l'esecuzione dell'arca è ben documentata: con rogito del notaio Boiforte Gira, il 13maggio 1486 i fratelli Francesco, Luigi e Alessandro Brivio facevano una convenzione con Tommaso da Cazzaniga e con benedetto Briosco secondo la quale il Cazzaniga e il Briosco si impegnavano per 1300 lire imperiali a finire entro il 1 settembre 1486 "illud monumentum marmoris de Cararae alias incoatum per dictum quondam Franciscum". Il monumento inoltre doveva essere "ad modum et formam reverendissimi domini Episcopi Cremonae", conservato nella cappella Della Torre in Santa Maria delle Grazie e realizzato nel 1483. I due monumenti seguono infatti un'identico schema forse da un esempio dell'Amedeo Magni. Figure e scene hanno una presenza più corposa, i personaggi al limite del proscenio non sono distribuiti accortamente, i corpi spessi e todeggianti ricordano forse più Antonio Mantegazza. L'arca dunque era stata iniziata dal fratelo Francesco, morto subito nel 1484 e Benedetto Briosco giovane contribuì probabilmente per la parte decorata
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300206135A-0
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1979
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

BENI COMPONENTI

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