colonna tortile, elemento d'insieme di Iacopino da Tradate (attribuito) (sec. XV)

colonna tortile,

Sarcofago di marmo bianco di Carrara scolpito, appoggiato al muro, sorretto da sei colonne a spirale. Basi costituite da zoccoli su cui poggia un leone accovacciato nella parte anteriore e e un piedestallo posterioriormente, ornato con stemmi ormai cassati e rosoni. Sei colonne a spirali, abbinate parallelamente con capitelli a fogliame

  • OGGETTO colonna tortile
  • MATERIA E TECNICA marmo bianco di Carrara/ scultura
  • ATTRIBUZIONI Iacopino Da Tradate (attribuito)
  • ALTRE ATTRIBUZIONI Bottega Di Iacopino Da Tradate
  • LOCALIZZAZIONE Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE La cappella appartenne alla famiglia Torelli fin dalla fine del sec. XVI; un conte Pietro istituì vari legati per il perfezionamento della cappella, con testamento del 10/ 8/ 1494 rogato dal notaio Antonio di Terzago. Nuovi ornamenti aggiunseri i frati del convento nel 1633, 1599, 1676 e anche posteriormente (Caffi, 1841). Il monumento fu elevato ai figlio Pietro, moto a Carpi il 18 aprile 1416, dal padre conte Guido, figlio di Marsilio da Mantova, che ebbe nel 1428 dal duca Filippo Maria la signoria di Guastalla, il titolo comitale e la biscia nello stemma. Secondo un documento rinvenuto dal Motta (1908) la vedova Maddalena del Carretto, a breve distanza dalla morte del marito, diede incarico di eseguire il monunento funebre agli scultori Lucchino da Cernusco e Martino Benzoni, dimoranti in Milano, ambedue noti come operanti alla Fabbrica del Duomo e con cui nel 1462 sorse anche una controversia. Il monumento però viene ora attribuito a Iacopina da Tradate e copia quello di Marco Carelli, nel Duomo di Milano, eseguito alcuni anni prima (1409) su disegno di Filippo degli Organi con le statue di Iacopino, l'apporto di quest'ultimo nell'arca di Sant'Eustorgio si rivela "nelle teste piccole, le membra ottuse, i corpi molli, tondi, adiposi. Egli era l'illustre esponente della scultura tardo gotica locale, autore in Duomo della statua di Martino V, commessa sembra dal duca Filippo Maria Visconti, di cui Guido Torelli era un (?). Databile intorno al 1420, viene attribuito a Iacopino dal Calvi (1859) fino al Vigezzi (1933), il quale distingue le statue frontali dell'arca (escluso Sant'Antonio Abate), con la Vergine stilisticamente vicina al monumento Della Croce in Sant'Ambrogio, e quelle del tabernacolo terminale richiamanti invece lo scultore della tomba di Gaspare Visconti. Il Baroni (1955) la ritiene più opera di bottega e considera in particolare la parte terrninale, soprattutte il Padre Eterno dove "da una parte si riconoscono gli ingredienti sintottici de l linguaggio iacopinesco, dall'altra si avverte una larvata flessione verso la sostanziale Venezianità di altre sculture confluite a Milano (cuspide con analoghe figure presso le Raccolte del Castello Sforzesco)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente religioso cattolico
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300206132A-2
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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