Madonna con Bambino e San Girolamo

dipinto,

dipinto

  • OGGETTO dipinto
  • ATTRIBUZIONI Turchi Giuseppe (1759/ 1799)
  • LOCALIZZAZIONE di San Benedetto abate
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Il dipinto è inserito nell'altare della prima cappella destra (per il quale si propone il riferimento orizzontale 0300185478) ed è una copia dell'originale pala dipinta da Paolo Veronese nel 1562, su commissione dell'abate Andrea da Asola. Tali informazioni sono ricavate dai contributi di Piva (1981, p. 241) e di Negrini (1981, p. 389), che sono ripresi nei contributi successivi, in particolare da Caleffi (2010, p. 58). L'originale, requisito in seguito alla soppressione del monastero e passato nella Real Accademia nel 1814, è andato distrutto in un incendio alla Yates Gallery di Londra, nel 1836 (Piva, 1981, p. 55 e p. 241; Negrini, 1981, p. 389; Berzaghi, 1981, p. 301; Piva, 2007, p. 86 e Caleffi, 2010, p. 58). Tra il 1791 e il 1797, anno della soppressione del monastero, l'abate Mauro Mari commissiona la copia settecentesca su consiglio di Fiandrini, in quanto la pala di Veronese è deteriorata e la fa spostare nella pinacoteca (Piva, 2007, p. 86). Il dipinto in esame, invece, è attribuito a Giuseppe Turchi da Negrini (1981, p. 389) in base ad una nota di Bodoni nella quale afferma che nel 1792 il pittore romagnolo è impegnato nella basilica polironiana. In seguito l'attribuzione è ripresa dalla studiosa Mazzotti (2010, p. 35) ed è confermata dal parere positivo di Berzaghi e dalle recenti scoperte archivistiche di L'Occaso che studia le note manoscritte di una copia del Cadioli conservata presso l'Accademia Virgiliana (comunicazione orale di L'Occaso). Turchi nasce a Savignano nel 1760 dove muore nel 1799 (per il profilo biografico dell'artista si veda Mazzotti, "Giuseppe Turchi. Un pittore, una marchesa, un carteggio", Rimini, 2010). Formatosi con Cristoforo Unterperger, è in seguito protetto dall'erudito Giovanni Cristofano Amaduzzi e si specializza nelle copie delle opere di Raffaello e Correggio, facendosi apprezzare dalla marchesa Castiglioni di Casatico con una copia del ritratto di Baldassare Castiglioni di Raffaello. Su commissione della marchesa realizza anche la pala maggiore della chiesa di Casatico, una copia dell'Annunciazione di Carracci (Mazzotti, 2010, p. 104). Turchi e la sua committenza sembrano, quindi, considerare gli artisti rinascimentali come autori "classici". Per la chiesa del Polirone il pittore realizza anche l'altra copia di un originale di Veronese: la pala con i "Santi Antonio abate e Paolo eremita", conservata nella terza cappella a destra (per la quale si propone il riferimento orizzontale 0300185479)
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300185479
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 2015
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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