San Gregorio magno
statua
1559 - 1559
Begarelli Antonio (bottega)
1499- 1565
statua collocata in una nicchia decorata da una valva di conchiglia e segnata da una mensola con testa di angioletto
- OGGETTO statua
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MATERIA E TECNICA
terracotta/ doratura a foglia
terracotta/ pittura a finto marmo
terracotta/ modellatura
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ATTRIBUZIONI
Begarelli Antonio (bottega): scultore
- LOCALIZZAZIONE di San Benedetto abate
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il 22 marzo 1559 lo scultore Antonio Begarelli stipula un contratto con il committente Andrea Pampuro da Asola, abate di San Bendetto Po, per realizzare un gruppo di ventidue statue. Otto saranno collocate nel vestibolo (per le statue del vestibolo si propone il riferimento orizzontale 0300185385) e quattordici nelle navate laterali (per le quali si propone il riferimento orizzontale 0300185395), in corrispondenza delle relative cappelle (Bonsanti, 1992, pp. 222-223 ripreso da Piva, 2007, p. 50 e pp. 70-71 e da Caleffi, 2010, pp. 50-51). Begarelli è considerato il maggior esponente della scultura emiliana in terracotta, influenzato da Guido Mazzoni e interprete del rinascimento maturo. Nato a Modena nel 1499, dove muore nel 1565 (voce a cura di Silla Zamboni, volume 7, 1970 in http://www.treccani.it/enciclopedia/antonio-begarelli_(Dizionario-Biografico)), è coinvolto nella decorazione della chiesa abbaziale del Polirone già nel 1541, quando l’abate Gregorio Cortese gli commissiona le statue della parte interna del deambulatorio. Il ciclo delle ventidue statue, invece, cade nell'ultima fase dell’attività di Begarelli, quando si avvale del nipote Ludovico come prezioso collaboratore, pertanto queste opere sono riferite dalla critica alla bottega di Antonio Begarelli (Caleffi, 2010, p. 51 con riesame dei contributi precedenti). Nel 2001 sono state restaurate (Caleffi, 2010, p. 83) ed in seguito alla pulitura è stata recuperata la finitura a finto marmo bianco e la doratura in foglia. Per una lettura iconografica delle statue all’interno della basilica lo studioso Piva (1981, p. 267-268, ripreso in Piva 2007, pp. 70-71 e in Caleffi, 2010, p. 50) propone un percorso ideale in cui la storia dell’ordine benedettino si intreccia con la storia della Chiesa e con la devozione popolare. Infatti San Gregorio appartiene ai quattro dottori della Chiesa e la statua della nicchia successiva raffigura un altro dottore della Chiesa, San Gerolamo. La statua in esame si distingue per l'animazione del gesto benedicente del santo, dell'angelo che regge, con posa instabile, il libro aperto sulla testa e della colomba colta in volo
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300185457
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
- DATA DI COMPILAZIONE 2015
- ISCRIZIONI sotto la base a mensola - S.GREGORIVS MAGNVS - capitale - a incisione - latino
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0
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