statua entro nicchia

  • OGGETTO statua
  • MATERIA E TECNICA terracotta/ modellatura
    terracotta/ pittura a finto marmo
  • ATTRIBUZIONI Begarelli Antonio (bottega): scultore
  • LOCALIZZAZIONE di San Benedetto abate
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Secondo lo studioso Bonsanti le statue del vestibolo appartengono al gruppo di opere realizzate nel 1559 da Antonio Begarelli, e dalla sua bottega, come testimonia il contratto del 22 marzo 1559 (Bonsanti, 1992, pp. 222-223 ripreso in Piva, 2007, p. 50, che chiarisce il nome del committente, l'abate Andrea Pampuro da Asola, ripreso anche in Caleffi, 2010, p. 51). Begarelli nasce a Modena nel 1499 dove muore nel 1565 (voce a cura di Silla Zamboni, volume 7, 1970 in http://www.treccani.it/enciclopedia/antonio-begarelli_(Dizionario-Biografico) ed è considerato il maggior esponente della scultura emiliana in terracotta, influenzato da Guido Mazzoni e interprete del rinascimento maturo. Nella statua in esame il tronco dell'albero della sapienza avvolge il corpo nudo di Eva ed esce con le sue fronde sul limite della cornice. La concezione dell'opera, complessa, è ormai barocca per il superamento dei limiti di spazio e per l'insistenza sulle linee sinuose del corpo del serpente a cui corrisponde l'andamento del ramo in primo piano, di supporto ad Eva. Grande cura è posta nei particolari dell'acconciatura mossa di Eva e nelle ciocche che incorniciano il volto delicato del serpente. Nell'ultima fase della sua attività il Begarelli ha spesso come collaboratore il nipote Ludovico, pertanto il ciclo (per il quale si propone il riferimento orizzontale 0300185385) delle otto statue originariamente nel vestibolo e delle quattordici nelle navate laterali della basilica di San Benedetto Po sono spesso riferite alla bottega di Antonio Begarelli (Caleffi, 2010, p. 51). Nel 1992 le statue del vestibolo versavano in condizioni "disastrose" (Bonsanti, 1992, p. 233) ma nel 2001 sono stati restaurate (Caleffi, 2010, p. 83). In seguito alla pulitura è stata recuperata la finitura a finto marmo bianco. Il gruppo di otto statue del vestibolo comprendeva oltre a quelle di Davide, di Adamo e di Eva (ancora “in situ”) quelle di Mosè, Aronne, Giosuè e Geremia spostate all’interno nel 1797 (Piva, 1981, p. 258). Le figure dell'Antico Testamento delle statue e degli stucchi del vestibolo svolgono la funzione di premessa al complesso programma iconografico dell'interno. Non è ancora possibile, tuttavia, precisare il significato iconologico svolto dall'intera decorazione del vestibolo (per la quale si propone il riferimento orizzontale 0300185379) dal momento che ancora sfugge l'esatta disposizione, fondamentale per una corretta lettura di insieme (a tal proposito si veda Piva, 1981, p. 253, pp. 258-260, ripreso in Piva, 2007, p. 70), delle statue spostate all'interno. E' possibile collegare solo la statua di Geremia alla nicchia di destra per la presenza in essa di un bassorilievo con un sole (Caleffi, 2010, p. 50)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300185386
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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