Madonna col Bambino e un coro di cherubini. Madonna con Bambino e angeli
dipinto
ca 1485 - ca 1490
Mantegna Andrea (1431/ 1506)
1431/ 1506
Personaggi: Madonna; Cristo Bambino. Figure: cherubini
- OGGETTO dipinto
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MATERIA E TECNICA
tavola/ pittura a tempera
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MISURE
Altezza: 70
Larghezza: 88
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ATTRIBUZIONI
Mantegna Andrea (1431/ 1506): esecutore
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ALTRE ATTRIBUZIONI
Bellini Giovanni
- LUOGO DI CONSERVAZIONE Pinacoteca di Brera
- LOCALIZZAZIONE Palazzo di Brera
- INDIRIZZO Via Brera, 28, Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE La provenienza dell'opera è stata messa in discussione da Thode (1897) che la riconosce nella tavola dipinta da Mantegna per Matteo Bosso monaco e priore della Badia di Fiesole; e lì sarebbe stata vista da Vasari (1568) che descrive un "quadro nel quale vi è una N. Donna dal mezzo in su, con figliuolo in collo, & alcune teste d'angelo fatti con grazia mirabile. Il quadro è oggi nella libreria di quel luogo... ". Anche il Borghini ricorda un quadro rispondente a tale descrizione nel 1584. Da allora si perdono le tracce dell'opera fiesolana; nel 1730 il dipinto non è sicuramente più nella Badia come si evince dal commento di Bottari alle Vite vasariane. Thode pensava, sulla scorta di Milanesi (III, 1880, p. 349) che l'amicizia tra il priore della Badia e Mantegna dovesse risalire al viaggio a Firenze dell'artista (1466). Lo studioso non sembra tuttavia tenere conto che l'opera secondo lo scrittore aretino sarebbe stata dipinta a Verona, non oltre dunque il 1459. Tuttavia lo stile del quadro di Brera indica un periodo attorno al 1485/90, all'epoca dunque delle prime tele dei Trionfi di Cesare (ora Hampton Court) in lavorazione dal 1486. Non è dubbio che il quadro pervenne a Brera il 7 settembre 1808 in "compagnia" di numerose altre opere di provenienza veneziana: esso è indicato al n. 67 dell'Inv. Nap. ove è correttamente descritto come "La Beata Vergine col Bambino e molta festadi Cherubini" e non come vuole Lucco (Pinacoteca di Brera, III, p. 296) al n. 83 ove è pure una "Beata Vergine col Bambino"; entrambe entrarono a Brera con l'attribuzione Giovanni Bellini. Sul retro della tavola in oggetto è la scritta: "N.o 8 S.a M.a Maggiore". E nella chiesa veneziana il dipinto è segnalato dalle fonti antiche: da Sansovino, 1581 (ma ed. Stringa 1606) che lo dice "un quadro della Madonna da eccellentissima mano dipinto" e afferma che nella chiesa si trovavano altre due Madonne di Giovanni Bellini; tuttavia nell'edizione del 1663 (Martinioni) lo si indica più semplicemente "di Giovanni Bellino dove è dipinta Nostra Donna". Ridolfi (1648) ricordava una Madonna col Bambino e molti cherubini che la circondano di Giovanni Bellini e così lo Zanetti (1733/1771); e il Malamani (1888) basandosi su antichi documenti ne dà la medesima provenienza e attribuzione. Sulle vicende, complesse della Chiesa di Santa Maria Maggiore cfr. Zorzi, 1984, pp. 349-351. Zorzi nutre dubbi a proposito dell'identificazione e propone di riconoscere nella Madonna citata da Ridolfi quella "coi cherubini rossi" di Giovanni Bellini ora alle Gallerie dell'Accademia. Concludendo: a favore della provenienza veneziana è pure una segnalazione dello Edwards che descrive un danno alla coscia destra del Bambino, che nel dipinto di Brera risulta essere di completo restauro. Dunque la Madonna di Breraè proprio quella vista da Edwards (commissario del Comitato di Salute Pubblica) e d'altra parte nella chiesa veneziana Sansovino (1581) segnala treopere: due le assegna a Bellini mentre una è detta di "eccellentissima mano"; infine nella libreria della Badia un'opera di Mantegna è vista nel 1584 da Borghini. Le due opere in base a tali testimonianze non sembrano essere la stessa. Il primo ad attribuire l'opera a Mantegna è Frizzoni (1885/1886) a seguito delle risultanze del restauro e togliendola al catalogo di Bellini: propone di identificarlo con un "quadro de la Madonna cum alcune altre figure" citato in una lettera di Francesco Gonzaga a Eleonora d'Aragona, del 6 novembre 1485 (documenti in Baschet, 1866); l'identificazione è stata accettata da Venturi (1890), Kristeller (1901), Knapp (1910), Fiocco (1937), Tietze-Conrat (1955), Berenson (1968). L'attribuzione è giustamente contestata dalla Cipriani perchè non si vede come si possa vedere nella "Madonna con Bambino e cherubini" di Brera una "Madonna con altre figure". Longhi non si pronuncia sulla identificazione ma sottolinea che a suo avviso l'opera è stata tagliata e forse di molto su tutti e quattro i lati. Lucco aderisce invece all'ipotesi di Thode anche se ritiene il quadro eseguito dopo il 1485 e prima del 1492 anno in cui il priore Bosso lasciò il priorato della Badia fiesolana
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Stato
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300180069
- NUMERO D'INVENTARIO Inv. Nap. 67
- ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
- DATA DI COMPILAZIONE 1995
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0