Il portale maggiore in pietra d'Angera occupa l'intero lato est della volta centrale del nartece; esso è direttamente connesso ai semipilastri compositi che sorreggono la volta: tramite una serie di due colonnine diagonali e due pilastroni alternati su ciascun lato. La medesima connessione tra il portale e i semipilastri attigui si attua a livello dei capitelli che sormontano i semipi1astri suddetti, collegati all'architrave tramite una serie di elementi decorativi di forma altemativamente cubica angolare in calamità con la sezione del sostegno sul quale insistono. I montanti del portale presentano una sezione rettangolare; l'archivolto disegna un semicerchio esatto al di sopra dell'architrave. Anche l'archivolto presenta una sezione rettangolare e si conclude esternamente con altre tre ghiere
- OGGETTO portale
- AMBITO CULTURALE Bottega Lombarda
- LOCALIZZAZIONE Milano (MI)
- NOTIZIE STORICO CRITICHE Il portale maggiore della basilica ambrosiana non è mai stato oggetto di uno studio analitico, attento ed approfondito, mentre meriterebbe di essere trattato singolarmente, poiché presenta alcuni punti poco chiari. Anzitutto occorre metterlo in relazione con le imposte lignee che esso inquadra, risalenti in alcune parti al IV secolo, successivamente rimaneggiate nel IX secolo durante l'episcopato dell'arcivescovo Ansperto (868 - 881). Secondo quanto conclude in un suo saggio, Annnamaria Ambrosioni, considerando i risultati degli studi della Reinhard Felice e di recenti restauri effettuati alle imposte lignee ed ai frammenti più antichi da esse provenienti, conservati nel museo della basilica di Sant'ambrogio ("Atria vicina struxit et ante fores" in Medioevo e latinità in memoria di Ezio Franceschini a cura di A. M. Ambrosioni - M. Ferrari - C. Leonardi - G. Picasso - M. Regoliosi - P. Zerbi, Milano 1993, pp. 35-51). Le imposte lignee furono poi restaurate nel settecento, ma senza ormai modificane le dimensioni, mentre 1'intervento che l'Ambrosioni attribuisce ad Ansperto operò un abbassamento delle imposte lignee rispetto alla sistemazione paleocristiana. E' probabile che risalga al medesimo Ansperto, allora, la realizzazione di un portale maggiore, i cui frammenti di stipiti e di colonne vennero poi rimessi in opera nel portale attuale, databile agli inizi del XII secolo. Ciò spiegherebbe senz'altro meglio il carattere "raccogliticcio" che oggi il portale presenta. ed inoltre tale ipotesi eviterebbe di ricorrere ad ipotesi più fantasiose quale quella di Arslan che., seguendo il Cattaneo, parla di un quadriportico del IX secolo non suffragato da alcun tipo di riscontri concreti. Il secondo punto problematico che fa capo al portale è la figura dell'Adam Magister, cui rimanda un'iscrizione capovolta, posta sulla colonnina più interna della strombatura sinistra. Volendo fare alcune considerazioni generali sul portale che allo stato attuale si pesenta nella sua forma romanica, databile all'inizio del XII secolo, occorre riportare il giudizio dell'Arslan (sulla scia di precedenti osservazioni del Rivoira, del Toesca e del Sant'Ambrogio), ritenendolo il più antico del tipo "ad imbuto", ma un'importazione comasca forse per il tramite delle maestranze che lo scolpirono, nelle quali egli mostra di riconoscere lo stile della "corrente comasca". Anche il Jullian ravvede nella struttura del portale il prototipo dei portali romanici lombardi. Dal punto di vista iconografico occorre citare l'analisi fatta dall'Allegranza, utile anche perché, dandoci indicazioni minuziose delle raffigurazioni del portale, ci permette di verificarne l'autenticità e la mancanza di interventi imitativi ottocenteschi. Egli si sofferma sull'agnello dell'architrave che aveva il potere di concedere l'indulgenza e porta l'asta, simbolo della Sapienza, "vibrata da G.C. potentemente contro l'idolatria"; la croce processionale della colonnina di destra , " in luogo comodo da potersi baciare"; egli interspreta il leone e il bue o vitello dell'architrave come simboli degli Evangelisti, Marco e Luca mentre nell'archivolto individua un angelo e un aquila (Matteo e Giovanni)
- TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
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CONDIZIONE GIURIDICA
proprietà Ente religioso cattolico
- CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300175536-0
- ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
- DATA DI COMPILAZIONE 1996
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DATA DI AGGIORNAMENTO
2006
- STEMMI nella lunetta - religioso - Stemma - Monsignor Franco Verzeleri, abate e parroco della Basilica di Sant'Ambrogio - 3 -
- LICENZA METADATI CC-BY 4.0