Organo

  • OGGETTO organo
  • ATTRIBUZIONI Antegnati Costanzo (1549/ 1624)
    Bagnatori Pietro Maria Detto Bagnadore (1548 Ca./ 1627 Ca)
  • LOCALIZZAZIONE Almenno San Salvatore (BG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Per quanto riguarda la documentazione antica, in C. Antegnati, rist. 1971 (Brescia 1608), c. 3, lo stesso Costanzo Antegnati nomina l'organo per i Padri Agostiniani di S. Maria della Consolazione tra quelli da lui realizzati nei dintorni di Bergamo. L'organo Antegnati è posto sopra l'arco diingresso alla quinta cappella di destra, e chiude le arcate del soprastante matroneo, arrivando a lambire con le volute del fastigio il tetto. "La cantoria è sostenuta dal basso da due travi di legno di rovere murate e rivestite da tavole. La struttura è ancorata dall'alto alla parete della navata con due travetti in legno di castagno... Ad entrambi i travetti di castagno sono fissate verticalmente ai lati... tre grosse tavole in legno di larice... che formano i fianchi della cassa fino al pavimento della cantoria. A tale struttura sono ancorate in alto le tavole orizzontali... che costituiscono l'ossatura dell'architrave di sostegno del fastigio." cit. da Dania-Zaccaria, 1996, p. 45-46, cfr. più avanti. Sulla semplice cantoria spartita in cinque specchiature da lesene di scarso aggetto, si sviluppa il prospetto in forma di ancona, delimitato da due colonne ioniche a tutto tondo che sorreggono la trabeazione con ricco fregio a tralci e mascheroni e il fastigio a due volute con Dio Padre. Sulle colonne sono fissate le ante con le tele. Secondo la consuetudine, ad ante chiuse è raffigurata l'Annunciazione e ad ante aperte sono raffigurati angeli musicanti. In questa posizione è possibile leggere la scansione interna in cinque campate del prospetto data da esili lesene. Qui si concentra la decorazione intagliata con sirene e motivi vegetali. L'organo è stato soggetto di un recente, complesso intervento di restauro conservativo delle parti in legno, delle tele e della parte fonica, guidato dalla idea di fondo del "rispetto della complessità dell'oggetto,... parte importante dell'arredo della chiesa, ma soprattutto 'macchina per il suono', Daffra cit. avanti, p. 39. In questa occasione è stato pubblicato un volume monografico AA. VV., L'organo Antegnati 1588-1996. Chiesa di S. Nicola in Almenno S. Salvatore, Bergamo 1996, con contributi diversi, tra i quali si segnalano per gli aspetti storico-artistici e tecnici rispettivamente quello della direttrice dei restauri, E. Daffra, "Dolcezza alla vista": il prospetto dell'organo, ibid. pp. 33-39, quello dei restauratori delle parti in legno della cassa e delle tele delle ante M. Daina-A. Zaccaria, Le parti ornamentali: stato di conservazione e restauro, ibid. pp. 41-59, e quello del restauratore della parte fonica, M. Fratti, Studi delle caratteristiche costruttive originali e restauro dell'organo Antegnati di Almenno, ibid. pp. 84-177. Della bibliografia precedente si ricorda la breve citazione in Inv., 1965, p. 64, dove se ne rileva la qualità, l'assegnazione al Cinquecento, ma non la paternità. Gamba, 1971, pp. 110, 110 n. 1,111 rileva la presenza dell'organo e trascriveuna nota preziosa del 1592, quando il priore Lucrezio da Gandino afferma di aver ricevuto per più anni da un frate somme di denaro utilizzate per 'la gran spesa dell'organo ...per tener in casa tanti lavoratori tanto tempo per far detto organo', ms. Almenno... f. 242. Da tale passo Manzoni, 1988, p. 195 e n. 43, ricava una assegnazione al 1592, ne sottolinea la paternità, e la necessità di un intervento di restauro. Un dato documentario di estrema importanza è costituito dalla iscrizione con data 1588 individuata sul retro della cimasa durante il restauro: vedi Daffra cit. p. 34; se nel 1592 il priore Lucrezio da Gandino si lamenta ancora dei debiti sopportati (cfr. sopra), ms. cit., si desume che nel 1588 i lavori stavano terminando, e che comunque si protrassero per molti anni. A questi dati va aggiunta l'osservazione che è quasi certo che l'organo non esistesse ancora all'epoca della visita pastorale di S. Carlo Borromeo del 1575, non essendone segnalata l'esistenza negli Atti, a cura di A. Roncalli, 1957, Il, t. 3, pp. III, 300, 301. Nelle disposizioni successive alla visita si chiede di avanzare l'altare maggiore verso la chiesa in modo da costituire un coro dietro l'altare isolando maggiormente i padri dal popolo; si richiede inoltre di abolire due altari e di rinnovare le cappelle: p. 306. Quindi i documenti tacciono in proposito, ma è ipotizzabile che in questaoccasione, dovendo intervenire nel coro -e ne rimane traccia nelle grandi finestre rettangolari e nell'arco di trionfo decorato in stucco, cfr. rispettivamente schede 03/00175392 e 03/00175398- si programmò anche la realizzazione dell'organo all'interno di un disegno di generale rinnovamento liturgico e decorativo di zona presbiteriale e navata che comportò la realizzazione degli stucchi architettonici di arco trionfale e cappelle. Se sicura è la paternità di Costanzo Antegnati per quanto riguarda la parte fonica dello strumento, certo egli si dovette avvalere della collaborazione di un architetto per la... OSS
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300175411-0
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1996
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • ISCRIZIONI Sul retro della cimasa - 1588 - a pennello -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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