decorazione plastica,

Decorazione in stucco

  • OGGETTO decorazione plastica
  • MATERIA E TECNICA Stucco
  • ATTRIBUZIONI Bagnatori Pietro Maria Detto Bagnadore (1548 Ca./ 1627 Ca): disegnatore
  • LOCALIZZAZIONE Almenno San Salvatore (BG)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Per la storia complessiva degli stucchi nella chiesa, cfr. scheda 03/00175375. La cappella alla fine del XVIII sec. risulta essere intitolata a S. Lorenzo: Atti F. M. Leffi, n. 9569, 29 luglio 1773, Archivio di Sato di Bergamo, cit. in Manzoni, 1988, p. 195 n. 47 . Probabilmente già tra XVI e XVII sec. aveva questa dedicazione, forse per volontà della famiglia proprietaria. Nicola Manzoni, di cui si conserva la lapide del 1593 davanti alla cappella, aveva fatto eseguire al Cavagna una tela -oggi dispersa- con S. Lorenzo, lui e la moglie Domenica come donatori: cfr. scheda 03/00175366. In Inv. 1965 p. 64-65 si segnalano i resti in stucco dell'ancona dietro il confessionale. La cappella presenta una decorazione in stucco omogenea, eccetto gli elementi a tutto tondo inseriti nel frontone. Essa accompagna l'arco di ingresso -ghiera ed intradosso- e copre tutto il frontone sopra l'arco, inquadrato da elementi architettonici classicheggianti: in alto corre la trabeazione, sorretta da una parasta solo sul lato sinistro, perchè sul destro non c'era lo spazio per realizzarla, essendo la cappella contigua alla facciata. Gli unici elementi non omogenei, probabilmente aggiunti in un momento di poco successivo, sono quelli nei pennacchi: due putti seminudi quasi a tuttotondo recano una palma -quello di destra ha perso il braccio sinistro- e si dispongono ai lati della targa centrale leggermente bombata e di cornice curvi linea; due cherubini son posti sopra e sotto la targa. Gli stucchi si sviluppano all'interno di tutta la cappella. Sulle pareti laterali e di fondo formano dei riquadri di regolare forma rettangolare, oggi senza resti di affreschi. Sulla parete di fondo al centro si conserva inoltre la parte superiore di una ancona rettangolare inquadrata da due colonne corinzie a tutto tondo e sormontata da una targa analoga a quella del frontone. In questa cornice rettangolare di stucco era forse collocata la perduta tela di Cavagna di cui parlano le fonti (cfr. sopra). Motivi diversi si sviluppano negli intradossi: quello dell'arco di ingresso è suddiviso in tre zone rettangolari allungate, con fiore e racemi quella centrale, e. ciascuna delle altre due con una sorta di erma/sirena e racemi. Questo ultimo motivo è ripetuto ai lati delle cornici dei due riquadri rettangolari con arco scemo nell'intradosso della volta a botte, sulla cui superficie è ricavato nella zona di colmo un terzo riquadro di forma tondeggiante. Questi tre riquadri sono oggi occupati da affreschi molto guasti relativi a storie della Maddalena: è difficile stabilire se questi nacquero insieme o immediatamente prima degli stucchi. Gli elementi a tutto tondo del frontone della cappella presentano caratteri di omogeneità con quelli della seconda e terza cappella su questo lato (cfr. 03/00175420 , 03/00175417) e con quelli della seconda, terza e quarta di quello sinistro (cfr. 03/00175375, 03/00175381, 03/00175384): due putti semi nudi si dispongono ai lati della targa centrale. E' difficile trovare degli elementi di confronto per pervenire ad una datazione attendibile. L'esuberanza plastica e la libertà esecutiva che li caratterizza sono lontane dal tono più asciutto e contenuto di quelli di Alzano Lombardo, databili nella seconda metà del XVII secolo, come pure dalla sobrietà di quelli della metà del XVIII sec. di Giovanni Sanz nella quinta cappella di sinistra (cfr. scheda 03/00175388). In conclusione sono genericamente assegnabili, insieme a tutto il gruppo sopraddetto, alla metà del XVII sec.. Tutto il resto della decorazione a stucco, vale a dire i motivi architettonici cheinquadrano il frontone e anche tutti quelli all'interno della cappella, furono eseguiti insieme a quelli architettonici di ingresso alle altre cappelle della chiesa (cfr. 03/00175375) e a quelli con identiche erme/sirene e cherubini dell'arco trionfale (03/00175392) nel periodo tra il 1575 e il 1588, quando pure si realizzava l'organo Antegnati (cfr. scheda 03/0175411.0). In attesa di ulteriori ricerche, si potrebbe in conclusione pensare ad una orchestrazione della decorazione ad affresco e a stucco della cappella assegnabile a Pietro Maria Bagnadore (cfr. scheda 03/00175423), poliedrica personalità del tardo manierismo bresciano, a cui è attribuibile la realizzazione delle tele e della cantoria dell'organo (sc. 03/00175411.0). In questo modo si spiegherebbero anche le fortisomiglianze riscontrabili nei motivi delle erme/sirene e dei racemi degli stucchi di questa cappella, dell'arco trionfale (03/00175392) e dei motivi intagliati nel legno dell'organo (03/00175411.1)
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà privata
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300175422
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1996
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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