Il Martirio delle Sante Rufina e Seconda o Quadro delle tre mani. martirio di Santa Rufina e Santa Seconda

dipinto, ca 1620 - ca 1624

Personaggi: Santa Rufina; Santa Seconda. Figure: Soldato; Carnefice; angeli. Animali: Cavallo; cane

  • OGGETTO dipinto
  • MISURE Altezza: 192
  • ATTRIBUZIONI Crespi Giovan Battista Detto Cerano (1557 Ca./ 1632): esecutore
    Procaccini Giulio Cesare (1574/ 1625)
    Mazzucchelli Pier Francesco Detto Morazzone (1573/ 1626)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Collezione Monti
  • LOCALIZZAZIONE Palazzo di Brera
  • INDIRIZZO Via Brera, 28, Milano (MI)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE L'opera fu commissionata da Scipione Toso, patrizio milanese, cavaliere commendatario di Santo Stefano, collezionista di medaglie monete e dipinti, particolarmente vicino al cardinale Cesare Monti. La prima citazione del quadro è nelle 'Mediolanenses Antiquitates' dell'erudito e letterato Giovanni Antonio Castiglioni, (1625, pp. 219-220); il committente è ricordato anche da Girolamo Borsieri nel 'Supplimento alla Nobiltà di Milano' (1619) di Paolo Morigia, ove si sottolinea l'interesse di un gruppo di collezionisti per la pittura moderna "di Procaccini, del Cerano, del Morazzone". Scipione Toso morì di peste nel 1631, data che coincide orientativamente con la dispersione della sua collezione, come è stato confermato da F. Cavalieri (in 'Dipinti lombardi del Seicento. Collezione Koelliker a cura di F. Frangi e A. Morandotti, Milano - Torino 2004, p. 40). Nel 1636 Pasta menzione il dipinto come "quadro delle tre mani" nella collezione del cardinale Cesare Monti, distinguendo le parti dipinte da ciascun pittore: al Cerano sono attribuiti Santa Seconda decapitata, il cavalire a sinistra e il cane. Di mano di Morazzone sono la figura - al centro - del carnefice, il soldato nell'ombra e l'angelo in volo recante la palma del martirio; infine al Procaccini si devono le figure di Santa Rufina inginocchiata e l'angelo che la conforta. Questa divisione degli interventi dei tre maggiori pittori lombardi degli inizi del XVII secolo sembra mirata a far esibire i singoli nelle loro diverse specialità: Cerano nei ritratti macabri e di animali; Morazzone nella pittura di battaglie, con il guerriero e il paggetto; Procaccini, infine, nell'intonazione patetica delle figure.A partire dall'inventario Monti del 1638, la tela figura nelle raccolte Arcivescovili di Milano, a cui risulta legata con la 'Donatio' del 1650; nel 1896 fu scambiata con alcuni dipinti della Pinacoteca di Brera.La collocazione cronologica del dipinto, che oscilla fra il secondo decennio del Seicento ed una data lievemente avanzata, è stata anticipata da Jacopo Stoppa al 1617 - 1618, sulla base di una verifica cronologica e stilistica con opere sicuramente databili dei tre divesri autori (J. Stoppa, Il Morazzone, Milano 2003, pp. 242- 243)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300158485
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i beni storici artistici ed etnoantropologici per le province di Milano Bergamo Como Lecco Lodi Monza Pavia Sondrio Varese
  • DATA DI COMPILAZIONE 1994
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2006
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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