Adorazione dei Re Magi e dei pastori

dipinto (?) 1600 - (?) 1625

dipinto privo di cornice

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tela/ pittura a olio
  • AMBITO CULTURALE Ambito Cremonese-mantovano
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Ducale
  • INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Problematica è la storia di questo quadro, che emerge dai depositi del Museo solamente in anni recenti. Attorno al 1990 un nucleo di dipinti, alcuni dei quali di alta qualità, inventariati negli anni Trenta del Novecento ma sfuggiti alla schedatura di Ozzola, viene “ritrovato” nell’appartamento detto Cameriste Alte, al piano più alto della Magna Domus. La nostra tela non sembra però attestata in Palazzo prima degli anni Trenta. Risalendo infatti agli inventari ottocenteschi, non se ne recupera una menzione certa. Nel primo Ottocento non trovo menzione del soggetto in tele di dimensioni esattamente compatibili: nel 1803 (App. [6], n. 236) è indicato un quadro “di braccia 4½ in altezza, e braccia 3 in larghezza rappresentante l’Adorazione de Re Magi”, mentre nel 1804 vi sono due tele di questo soggetto (App. [7], nn. 45 e 49): un quadro “senza cornice alto brazza 8, largo 5 rappresentante l’Adorazione dei Magi di sufficiente pennelo, rotto” e uno “senza cornice alto brazza 4 e largo brazza 3, rappresentante un’Adorazione dei Re Maggi di cattivo pennello, buono [stato di conservazione]” (che verosimilmente corrisponde a quello del 1803; mentre la tela di 8 braccia potrebbe essere quella di Carlo Salis???). L’unica ipotesi che si può quindi formulare, è che la tela di 4½ x 3 braccia, circa 200x135 cm, nonostante le dimensioni inferiori e il formato apparentemente verticale, sia identificabile con il nostro dipinto; in tal caso il dipinto proverrebbe dalla chiesa dei Paolotti, stante l’indicazione presente sull’inventario del 1803. Il dipinto è pubblicato per la prima volta, con ampiezza di documentazione e col giusto inquadramento, a Bazzotti nel 1990. Il quadro è riconosciuto come copia parziale dall’affresco realizzato da Giulio Campi in Santa Margherita a Cremona, dallo stato di conservazione decisamente compromesso. Bazzotti segnala anche la presenza, sul retro della tela, di un cartellino (oggi conservato nell’archivio della Soprintendenza), recante la scritta: “Copia del Presepio dipinto a fresco da Giulio Campi nel Coro di S.ta Margherita in Cremona di cui pochi avanzi esistono ritoccati dal Guerrini, essendo stato quasi distrutto per fare un’apertura nel mezzo del coro, con sostituirvi cattiva architettura, e due figure a mano destra del Quadro dipinte a oglio dal suddetto Guerrini. Adì 9 Agosto 1812”. L’anonimo che scrive questa nota e allude a un intervento di Giacomo Guerrini sull’affresco del Campi, probabilmente equivoca con Giovan Angelo Borroni e Giovan Battista Zaist, autori di un documentato intervento del 1733 (su cui: Rodella 2008, pp. 180 segg). La data 1812 può implicare due opzioni: il dipinto è giunto in Palazzo dopo quella data, fino alla quale è rimasto chissà dove, e in tal caso le proposte fatte qui sopra devono cadere; oppure il dipinto è già in Palazzo e qualcuno si prende la briga di “precisarne” la storia. La prima ipotesi sembra più ragionevole, poiché il nostro dipinto parrebbe un quadro da stanza, destinato solo nell’Ottocento alla collezione mantovana. A parte un riferimento fugace ma troppo ottimista alla bottega del Campi (L’Occaso 2002, p. 56), il dipinto è successivamente discusso come una buona ma tarda copia, databile a cavallo tra Cinque e Seicento (Tanzi 2004, p. 161 nota 123; Rodella 2008, pp. 180-181; F. Trevisani, in La chiesa delle Sante Margherita e Pelagia 2008, p. 9) oppure già nel XVII secolo (Bora 2008, p. 92). La tela è probabilmente dei primi del Seicento, come denunciano la preparazione scura e la gamma cromatica assai meno brillante e smaltata di quella adoperata nella stretta cerchia del Campi. È merito di Trevisani aver individuato nella composizione il ritratto di Marco Girolamo Vida, umanista e vescovo di Alba, nonché committente della chiesa di Santa Margherita. Egli, vestito di nero e inginocchiato sulla destra, è infatti riconoscibile nella nostra tela ma non più nell’affresco, ove l’immagine è ormai svanita
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA detenzione Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300152000
  • NUMERO D'INVENTARIO Gen. 12209
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2009
    2013
  • ISCRIZIONI su di un cartellino posto dietro al quadro - Copia del Presepio dipinto a fresco [da Giulio] Campi nel Coro di S.ta Margarita [in Cremona] di cui pochi avvanzi esistono ritoccati dal Guer[rini, essendo] stato quasi distrutto per fare un’ap[ertura nel mezzo] del coro, con sostituirvi cattiva [architettura], e due figure a mano destra del [Quadro] dipinta a oglio dal suddetto Guerrini. Adì 9 Agosto 1812 -
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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