Ritratto di Contessina de' Medici

dipinto, ca 1560 - ca 1560

dipinto su tavola (tre assi) con cornice dipinta, dorata e modanata

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA tavola/ pittura a olio
  • ATTRIBUZIONI Allori Alessandro (cerchia)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Ducale
  • INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Le vicende più antiche del dipinto non sono chiare, ma è probabile che esso abbia fatto serie, dalla fine del Settecento, con i cat. 197, 215, 218 e 219, e che sia di conseguenza uno dei "Cinque quadri in tavola" descritti da Felice Campi nell'inventario del 1810; rimando di conseguenza, per la sua storia otto- e novecentesca, al cat. 197. Piuttosto scarsa la bibliografia sull'opera, che nell'inventario del Palazzo del 1937 è riferita alla maniera di Sustermans. L'anno seguente Giannantoni suggerisce invece un rimando ai modi di Anthonis Mor, cronologicamente più pertinente. OZZOLA (1949, n. 117; 1953, n. 117) in seguito assegna il dipinto a Jean Bahuet, il quale l'avrebbe copiato da Bronzino. Il laconico riferimento di Ozzola implica un rimando alla pittura toscana, che verrà confermato e chiarito solo molti anni più tardi. Per la PERINA (1965b, p. 396 nota 115) infatti il dipinto è tra quelli "riferiti al Bahuet"; invece la LEVI PISETZKY (1966, p. 114 fig. 60) nota che il vestito indossato dalla giovane dama è databile attorno al 1540, mentre la PAGANI (1987, p. 113) semplicemente menziona il dipinto tra quelli attribuiti a Bahuet. L'identificazione dell'effigiata è merito della LANGEDIJK (1981-1987, III (1987), p. 1528), la quale si accorge che il nostro dipinto è una versione - a tre quarti e con l'aggiunta del cagnolino - del cinquecentesco Ritratto di Contessina di Lorenzo il Magnifico a mezzo busto di Poggio Imperiale (inv. 321), che secondo la stessa studiosa potrebbe essere il prototipo di una serie (LANGEDIJK 1981-1987, I (1981), p. 381), che include un dipinto a palazzo Pitti (inv. 712) e un'incisione del 1761 di Francesco Allegrini, tratta da un'opera dei marchesi Ridolfi. Ricordo anche un ritratto della stessa donna, ma a mezzobusto, conservato nel Parrish Art Museum di Southampton (NY) (inv. 1896.21). L'effigiata nasce nel 1478 e muore nel 1515, nel 1493 sposa Pietro Ridolfi: non se ne conoscono ritratti contemporanei. Il nostro dipinto infatti, così come le altre testimonianze figurative ricordate, appartiene al pieno Cinquecento: il modello non sembra lontano dalla ritrattistica del Bronzino e questo giustifica lo scarto cronologico del vestito con cui la donna è rappresentata: la LEVI PISETZKY (1966, p. 114 fig. 60) data questa moda al 1540 ca., ma i baragoni doppi col bordo inferiore centinato e altri elementi ci portano forse verso il 1560 (cfr. ORSI LANDINI 2005, pp. 98 e 123). A parte una breve menzione di Sanguineti (in Fiamminghi e olandesi 2002, p. 55) - il quale tuttavia ritiene che il nostro dipinto mostri "suggestioni della ritrattistica di Anton Mor" - non conosco ulteriori menzioni dell'opera. La fattura lo dimostra copia non troppo tarda e di discreta qualità, di manifattura fiorentina e collegabile ai modi di Allori
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Ente pubblico territoriale
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300151982
  • NUMERO D'INVENTARIO Gen. 6871
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • ISCRIZIONI sul retro della tavola - Cassa D – N. 26 - italiano volgare
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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