Fregio ornamentale con decorazione fitomorfa

dipinto, ca 1520 - ca 1525

Affreschi strappati e montati su telai in alluminio. Tracce di iscrizione sopra il frammento n. inv. 95762

  • OGGETTO dipinto
  • MATERIA E TECNICA intonaco/ pittura a fresco
  • ATTRIBUZIONI Leombruno Lorenzo (cerchia)
  • LUOGO DI CONSERVAZIONE Palazzo Ducale
  • INDIRIZZO Piazza Sordello, 40, Mantova (MN)
  • NOTIZIE STORICO CRITICHE Gli affreschi vengono strappati dalla soffitta della sala di Manto, nella Corte Nuova del palazzo Ducale. L'intervento è databile entro il 1971, quando viene pagato al restauratore; tracce della stessa decorazione rimangono in sito. Il 2057 è inventariato nel 1973 come "Fregio ad affresco riportato su tela con mascheroni e motivi ornamentali vari di scuola di G. Romano rinvenuto in un ambiente soprastante il Salone di Manto". La parte inferiore della decorazione presenta lacunari scompartiti da lesene: la parte sommitale d'una lesena è nel 2057; l'architrave che queste sostengono è ritmato da due file di perline ocra, mentre al di sopra corre il fregio vero e proprio, con ricchi girali che scaturiscono da protomi leonine, alternati a vasi con sopra una sorta di testa alata e a imprese. Quello presente nel pannello 2057 è lo stesso, misterioso, che troviamo nella sala delle Imprese di palazzo Te (BAZZOTTI 1991, p. 162; BELLUZZI 1998, p. 355). Al di sopra del fregio è un'ulteriore cornice grigia con sopra una fascia rossa ritmata da un motivo floreale semplicissimo; il rimontaggio ideale dei pezzi si ottiene grazie all'osservazione del pochissimo rimasto in sito: i 2057A e 2057B sono sovrapponibili e il fregio con girali che è ben visibile nel 2057A è ancora percepibile nella parte inferiore del 95762 mentre è completamente cancellato dal 95780. Le pitture in esame dimostrano l'esistenza di una decorazione della sala di Manto anteriore a quella attualmente visibile, databile agli anni Settanta del XVI secolo. La sala insiste su un ambiente realizzato all'epoca della costruzione dell'appartamento di Troia ed è per questo che gli affreschi sono inventariati nel 1973 come opere della scuola di Giulio Romano e che BAZZOTTI (1991, p. 162) li data tra il 1536 e il 1539. Credo invece che appartengano a una precedente campagna decorativa, della prima metà del terzo decennio, cui spettano gli strappi dalla soffitta della sala dei Capitani (cat. 109-116) e - ancora in sito - le pitture della sala dello Zodiaco nel Castello di San Giorgio. Da ciò si desume l'estensione, piuttosto rilevante, del primo appartamento occupato da Federico II Gonzaga: a cavaliere del Castello di San Giorgio e della "Corte Nuova", si estendeva sui corpi di fabbrica che oggi ospitano la sala di Manto, la sala dei Capitani e la sala dei Cavalli. Difficile esprimersi circa l'autore di queste pitture che tuttavia possono assegnarsi alla stessa bottega (non lontana dai modi di Leonbruno) cui spetta il fregio proveniente dalla soffitta della sala dei Capitani (cat. 109-116)
  • TIPOLOGIA SCHEDA Opere/oggetti d'arte
  • CONDIZIONE GIURIDICA proprietà Stato
  • CODICE DI CATALOGO NAZIONALE 0300151972-4
  • NUMERO D'INVENTARIO St. 95762
  • ENTE COMPETENTE PER LA TUTELA Palazzo Ducale di Mantova
  • ENTE SCHEDATORE Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Mantova Brescia e Cremona
  • DATA DI COMPILAZIONE 2010
  • DATA DI AGGIORNAMENTO 2009
    2013
  • LICENZA METADATI CC-BY 4.0

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